La storia del giardino inteso come elemento decorativo e spazio architettonico corre parallelamente a quella dell’uomo e viene influenzata dall’arte e dalla cultura del periodo storico di riferimento, influenzandola a sua volta.
Sin dalla preistoria l’uomo nasce e vive a stretto contatto con la natura, creando con essa un rapporto di simbiosi. Questo rapporto poi, nel corso del tempo, è andato a modificarsi parallelamente all’evoluzione dell’uomo, quando inizia a vivere in case, abitazioni, edifici e poi in conglomerati urbani, fino a raggiungere un punto in cui è stato necessario ricostruire un contatto diretto con la natura stessa.
Il concetto di giardino va indietro nel tempo: le prime testimonianze dell’esistenza di giardini ornamentali realizzati dall’uomo, e di come siano sempre stati importanti nella sua storia, arrivano dalle pitture murali dell’antico Egitto, databili intorno al 1500 a.C.. Un altro esempio importante del passato è rappresentato dai giardini pensili di Babilonia, considerati una delle sette meraviglie del mondo antico. La leggenda narra che fossero stati costruiti da Nabucodonosor come regalo per la moglie e che fossero stati realizzati con complicati sistemi di irrigazione che attingevano acqua direttamente dall’Eufrate. Nel corso dei secoli sono state fatte molte campagne di ricerca archeologica per ritrovarli, ma gli scienziati non hanno mai concordato sulla loro localizzazione.
Nell’antica Grecia invece il giardino rappresenta uno spazio pubblico ed un luogo di cultura. In esso si passeggia e si discute di filosofia e infatti proprio in questo contesto nasce la scuola peripatetica di Aristotele.
I giardini greci erano anche spazi dedicati alla ricerca, visto che al loro interno venivano piantate erbe officinali ed aromatiche usate per scopi medici.
Dall’Antica Grecia a Roma il passo è breve; in epoca tardo repubblicana, il giardino ornamentale diventa elemento fondamentale delle ville dei patrizi. Gli elementi architettonici classici, come le colonne e i porticati, si fondono assieme alla vegetazione e creano un vero e proprio canone che verrà poi riproposto anche nei giardini neoclassici del 18esimo secolo. Agli antichi romani si deve anche l’invenzione dell’arte topiaria, l’arte di tagliare le piante per dare loro precise forme estetiche.
Nello stesso periodo in Oriente invece si sviluppa una tradizione di giardinaggio riservata all’aristocrazia, con la creazione di aree verdi che possano riprodurre spazi naturali per facilitare la meditazione. Nei giardini giapponesi e cinesi sono sempre presenti 4 elementi fondamentali, l’acqua, le piante, le rocce e la sabbia. Il laghetto in particolare, circondato in genere da piante acquatiche, è un vero caratterizzante, che ha poi ispirato nei secoli a seguire molta progettazione di spazi verdi.
Nel Medioevo il concetto di spazio verde ornamentale tende a sparire, il giardino infatti assume funzionalità produttive precise, di frutta e verdura e lo spazio aperto e accessibile scompare a favore di un nuovo elemento: la fortificazione. In questi secoli la cultura del giardino viene comunque mantenuta in vita dai monaci che creano nei loro conventi, e in particolar modo nei chiostri, giardini e spazi verdi di pregievole fattura.
Nel tardo rinascimento nasce il giardino all’italiana, o giardino formale, una scuola di progettazione di giardini caratterizzata da rigore geometrico delle forme e dalla bellezza e armonia delle disposizioni.
In esso gli spazi vengono suddivisi con filari di alberi o siepi e fiori, alternati a sculture verdi realizzate con l’arte topiaria. Sono inoltre presenti sculture, fontane e specchi d’acqua, tutti caratterizzati da un certo rigore geometrico.
Il giardino all’italiana è il primo “giardino moderno” e nei secoli seguenti influenzerà la storia del giardinaggio, contribuendo alla nascita degli altri due stili più importanti: il giardino alla francese e il giardino all’inglese.
Il giardino alla francese nasce nel 1600 e rappresenta l’espressione barocca dell’arte del giardinaggio. Partendo dal rigore geometrico del giardino all’italiana, quello alla francese si basa sul concetto di simmetria. In esso tutti gli elementi, naturali, acquatici ed architettonici vengono disposti con rigore ricercando una perfezione formale sempre più grande, raggiungendo una sontuosità quasi teatrale.
L’esempio più alto del giardino alla francese e quello di Versailles, realizzato dal “Re Sole” Luigi 14esimo e diventato punto di riferimento per tutte le realizzazioni di quel periodo.
Nel ‘700 invece si impone un nuovo tipo di concezione di giardino contrapposta alla precedenti che vede la sua massima espressione nel giardino all’inglese. In questa rappresentazione degli spazi verdi vengono abbandonati i criteri geometrici e le loro applicazioni ad alberi e siepi. Nel giardino all’inglese infatti lo spazio è la risultanza di un insieme di elementi naturali e artificiali, tra cui grotte, ruscelli, alberi secolari, cespugli, pagode, pergole, templi, piramidi e rovine. Chi passeggia in esso effettua un percorso senza avere mai una visione d’insieme, ma vivendo una successione e un insieme di momenti e suggestioni. Nel giardino all’inglese la natura è comunque sempre curata, anche quando compare come selvaggia.
Il gusto del pittoresco nel giardino all’inglese è ben riassunto dall’eremita da giardino, un figurante che accettava di vivere all’interno del giardino e di apparire per essere ammirato dal proprietario e dai suoi ospiti. Una figura prettamente ornamentale dalla quale trae origine il nano da giardino ornamentale moderno.
Dal giardino all’inglese nasce il giardino romantico, espressione dell’omonima corrente artistica e letteraria e da essa direttamente influenzata. Il suo scopo principale è amplificare le emozioni e suggestioni del giardino e creare sentimenti. Il giardino illuminista invece, molto popolare in Italia nello stesso periodo, si pone a metà strada tra romanticismo e illuminismo, dove la natura domina e sovrasta gli elementi architettonici di matrice neoclassica.
Dalla seconda metà dell’800, con lo sviluppo di città importanti e moderne come Londra e Parigi, nasce la concezione di parco urbano.
In questo periodo aumenta il desiderio e la necessità di avere uno spazio verde vivibile all’interno delle città per tutti i cittadini. Di conseguenza nascono i parchi e giardini moderni pensati come decorazione urbana, realizzati con un’attenta progettazione che accrescono il prestigio della città stessa.
Dalle origini della civiltà umana, fino ai giorni nostri, la necessità di uno spazio verde è sempre stata più evidente ed importante, sia come soluzione architettonica, che come esigenza ambientale e sociale.