Una bella casa con un giardino curato e funzionale è il sogno di molti: una graziosa area relax, un’altra più spaziosa per mangiare in compagnia, una zona un po’ ombreggiata dedicata ai giochi dei bimbi e, perché no, un piccolo angolo non troppo nascosto dove coltivare qualche verdura che con soddisfazione porteremo a tavola. Un progetto ben studiato che divide il verde in varie stanze, nelle quali tante essenze e alberi colorano lo spazio dove le tinte e le forme che più amiamo prendono il sopravvento… Ma cosa comporta tutto ciò in termini ambientali? Per mantenere vivo e sano il giardino bisogna irrigarlo nei tempi e nei modi dettati dalle esigenze di ciascuna coltura, ma l’utilizzo dell’acqua di acquedotto per l’irrigazione dei giardini privati ha un impatto significativo sulla quantità totale di acqua utilizzata nella città o nella regione e sulla pressione della domanda sull’approvvigionamento idrico. In questi tempi di siccità, dove bacini idrici e falde acquifere di alcune zone d’Italia risultano prosciugati, ci si deve scontrare con la perdita di importanti fonti di approvvigionamento idrico; per questo motivo, è fondamentale prendere in considerazione l’ambiente e l’impatto che le nostre scelte hanno sul pianeta.
Un giardino “insostenibile” può produrre danni significativi per l’ecosistema circostante; quindi, bisogna fare uno sforzo in più per realizzare aree verdi di valore, ovvero tanto belle quanto rispettose dell’ambiente.
Di fondamentale importanza è di valutare un progetto considerando sempre l’uso efficiente dell’acqua e, se possibile, valutare alternative sostenibili, come la predilezione di essenze che richiedono un basso approvvigionamento idrico.
Se si sceglie di utilizzare per la maggior parte piante autoctone, le quali sono già adattate al clima e alle condizioni del territorio, si garantisce una maggiore durata e attrattività del giardino. Queste specie presentano una grande resistenza alle condizioni climatiche avverse, fattore che porta anche ad una diminuzione di trattamenti fitosanitari, che in altri casi sarebbero necessari per contrastare determinate patologie. Un ridotto utilizzo di prodotti chimici significa anche una minore possibilità di contaminare o inquinare il terreno e le falde acquifere: un giardino sostenibile sarà sempre in ordine e in salute senza forzare i ritmi della natura e delle stagioni e tanto meno le caratteristiche del territorio in cui è inserito.
Nello scegliere e nell’abbinare le diverse specie bisogna considerare vari fattori, non solo il fabbisogno idrico di ciascuna, ma anche la resistenza alle temperature (in particolare di quelle invernali), alle caratteristiche del terreno, alla posizione delle strutture fisse e degli impianti e all’esposizione del giardino: tutti fattori che contemplano delle conoscenze specialistiche di botanica e una vasta esperienza nei lavori da affrontare.
Per comprendere meglio, facciamo un esempio. Una persona poco esperta, che vuole arrangiarsi nella realizzazione di un giardino a basso fabbisogno idrico, tenderebbe a piantare solo succulente, perché è noto a tutti che queste piante necessitano di pochissima acqua e una bassissima manutenzione. In natura crescono in luoghi caldi caratterizzati da basse precipitazioni, di conseguenza tali specie poco si adattano a determinate zone che in inverno registrano temperature che vanno sotto lo zero. In questi casi, durante i mesi freddi, per evitare che queste piante muoiano o che il freddo le danneggi, bisogna prevedere di metterle a riparo in serra o coprirle a dovere, ma questa operazione comporta che il giardino risulti bello e godibile solo nei mesi più caldi, perché contrariamente in autunno e in inverno si copre, si spoglia e muta completamente l’aspetto.
Un giardino è bello quando cambia abito con il passare delle stagioni, rimanendo sempre colorato e fiorito: agosto e settembre sono i mesi che presentano più fioriture e varietà, ma un bravo progettista conosce tutte le varie specie e cultivar che permettono di avere aiuole, bordure e siepi fiorite con colori che cambiano stagione dopo stagione, ricreando un ecosistema che basta a sé stesso, nel quale non vi è spreco d’acqua né sofferenza durante l’inverno.
Negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di graminacee ed erbacee perenni per numerosi motivi:
- bassa esigenza idrica;
- manutenzioni contenute e non particolarmente difficili;
- forte capacità di adattamento ai climi e ai terreni mediterranei;
- colorazioni, forme e fioriture che ben si prestano alla progettazione di giardini spontanei e vivaci.
Anche in questo caso, cimentarsi nella progettazione di un giardino con graminacee ed erbacee perenni senza avere almeno delle nozioni di base di botanica, può portare a delle realizzazioni poco funzionali e poco durevoli. Questo perché gli accostamenti non sono semplici e anche la piantumazione segue delle regole precise, si rischierebbe di creare aiuole troppo fitte o caotiche, o addirittura con specie che sovrastano delle altre.
Infine, da non sottovalutare l’impianto d’irrigazione. Nei casi di nuove realizzazioni o ristrutturazione è consigliabile prevedere la realizzazione di un sistema di raccolta delle acque piovane, così da sfruttare a pieno ciò che la natura ci offre e poi, una volta terminata, attingere dall’acquedotto. Oltre a questo, nel caso in cui il verde da irrigare sia molto ampio, l’ideale è riconvertire il tradizionale impianto d’irrigazione in uno di smart irrigation, ovvero un sistema di irrigazione predittiva di precisione che si accende automaticamente solo quando è necessario e nelle giuste quantità, perché tiene conto delle previsioni meteo, dell’umidità del terreno e del fabbisogno idrico del manto erboso o delle essenze presenti.
Progettare un giardino sostenibile non è solo un trend, ma una vera e propria necessità: creare un’opera sostenibile e di forte impatto estetico implica però conoscenze, per essere realizzata a dovere, e dedizione, per mantenerne nel tempo la bellezza e la fruibilità. Ogni area merita di essere valorizzata nel migliore dei modi, ma l’importante è tenere sempre il focus sul rispetto per la natura, nell’intento di ricreare un organismo che esalti le forme e i colori dell’ambiente circostante, senza contaminarlo o danneggiarlo.