La realizzazione e la valorizzazione di giardini e aree verdi è un trend in continua crescita, che si tratti di verde privato o di verde urbano, mese dopo mese la natura si reimpossessa di aree prima coperte di cemento o sboccia trasformando dei semplici scoperti in giardini che pullulano di fiori di ogni colore e forma. Per mantenere vivo e rigoglioso questo verde bisogna alimentarlo a seconda delle necessità idriche delle specie, così subentra la necessità di provvedere alla progettazione e realizzazione di un impianto di irrigazione.
Esistono diverse tipologie di sistemi d’irrigazione, ma è fondamentale concentrarsi su quelli che rispettano criteri di utilizzo responsabile e ottimizzazione delle risorse idriche, al fine di ridurre gli sprechi e promuovere pratiche sostenibili. È noto che l’emergenza legata alla disponibilità idrica è una realtà concreta, quindi è essenziale utilizzare l’acqua in modo oculato e responsabile per preservarla. A tal fine, è necessario progettare e gestire sistemi di irrigazione più efficienti.
Le piante necessitano l’acqua per ripristinare quella persa per traspirazione: la naturale fonte di approvvigionamento idrico è rappresentata dalle piogge, pertanto l’irrigazione serve a fornire artificialmente acqua alle colture nei periodi siccitosi, i quali possono coprire dei lassi di tempo più o meno lunghi. Da sempre esistono periodi più piovosi ed altri più asciutti, ma la necessità di mantenere vive le piante è un fattore comune presente ovunque, motivo per cui l’irrigazione è una pratica utilizzata da tempi antichissimi, tanto che i primi documenti risalgono al 6000 a.C. e si riferiscono alle opere di canalizzazione realizzate nelle valli del Tigri e dell’Eufrate, i grandi fiumi della Mesopotamia, e nella valle del Nilo. In Italia furono gli arabi ad introdurre la pratica irrigua, rivelandosi degli abili ingegneri idraulici: in Sicilia, nella zona dove ora sorge Palermo, sono state rinvenute delle reti di canalizzazione dell’acqua (in arabo Qanat), sia sopra che sotto il livello del terreno, che furono realizzate per utilizzare l’acqua sotterranea e portarla in superficie per irrigare le colture e fornire un approvvigionamento costante di acqua potabile. Si tratta di un’area di circa 2km, messa a punto a seguito di un’attenta perizia sulle pendenze e le caratteristiche del suolo, al fine di limitarne l’erosione e di ridurre l’evaporazione dell’acqua, risorsa preziosa e limitata già allora.
Durante i mesi più caldi dell’anno, l’irrigazione del giardino, dell’orto o del terrazzo richiede una quantità di acqua per metro quadro importante, circa 3/4 litri per le aiuole e 6/8 litri per il prato, a seconda delle caratteristiche del terreno (sabbioso o argilloso) e delle specie vegetali presenti. La realizzazione di un sistema di irrigazione efficiente e sostenibile richiede una progettazione accurata; inizialmente, è essenziale misurare con precisione le aree da irrigare e definire i tipi di piante presenti, così da distinguere anche le necessità idriche specifiche. Successivamente va suddiviso il giardino in zone, ciascuna dotata di un proprio sistema di irrigazione (a pioggia o a goccia). Ad esempio, si può utilizzare un sistema a gocciolamento per le siepi e irrigatori dinamici per il prato: è importante evitare di combinare gocciolatori e irrigatori nella stessa area, poiché hanno tassi di precipitazione molto diversi tra loro e di conseguenza tempi di erogazione diversi (solitamente un’ala gocciolante lavora per circa 20/30 minuti, mentre un irrigatore statico per soli 5/10 minuti). Anche l’esposizione è un fattore molto importante, perché un giardino situato a sud tende ad essere più esposto al sole e quindi ad avere temperature più elevate rispetto a un giardino situato a nord, il che può influenzare il fabbisogno di acqua delle piante. Quindi, nei giardini a sud, potrebbe essere necessario irrigare più frequentemente e in quantità maggiori per compensare l’evaporazione più rapida dell’acqua.
Considerando il verde ornamentale, il sistema di irrigazione più efficace è quello interrato automatico, perché offre la migliore copertura idrica innaffiando tutte le piante e tutte le zone del prato in modo automatizzato, durante gli orari prestabiliti, al fine di limitare lo spreco per l’evaporazione. Inoltre, è preferibile anche per l’estetica, perché gli ugelli sono interrati ed escono solo quando devono irrigare, così l’aspetto del manto erboso è uniforme e si può rasare facilmente.
Per rendere automatico un impianto interrato bisogna dotarsi di un programmatore, il quale – collegandolo all’impianto idrico e alle elettrovalvole – permette di scegliere e programmare orari, frequenza e durata per ogni area del giardino. Al programmatore è collegato un sensore pioggia, che serve a rilevare la presenza di precipitazioni e interrompere temporaneamente l’irrigazione automatizzata. Il suo scopo principale è evitare lo spreco di acqua durante o dopo le piogge, contribuendo così al risparmio idrico e alla sostenibilità dell’impianto.
L’irrigazione del prato è di fondamentale importanza per vari motivi. Innanzitutto, contribuisce a mantenere il prato sano e verde: in mancanza di un’adeguata quantità di acqua, il prato rischia di appassire e di diventare secco. Invece, una regolare irrigazione favorisce la germinazione dei semi, lo sviluppo delle radici e la rigenerazione delle foglie. Inoltre, modera la temperatura del suolo, mantenendola a un livello ottimale per la crescita delle piante.
È importante adattare l’irrigazione alle specifiche condizioni del prato ed evitarne sprechi idrici. L’utilizzo di sistemi di irrigazione efficienti, come quelli a goccia o per aspersione a basso consumo d’acqua, favoriscono questo obiettivo.
Recenti dati hanno dimostrato che l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa per l’uso dell’irrigazione, subito dopo la Spagna. La sua incidenza sulla superficie agricola utilizzata (SAU) è del 19%, piazzandosi al quarto posto dopo Malta, Cipro e la Grecia, secondo il censimento Agricoltura Istat. Questo dimostra quanto l’irrigazione influisca sulla disponibilità di acqua nel nostro paese, pertanto tale pratica va svolta con consapevolezza e sfruttando a pieno le novità tecnologiche volte alla sostenibilità ambientale che molte aziende anno dopo anno si impegnano a scoprire e attuare.