L’oziorrinco è un insetto della famiglia dei Coleotteri Curculionidi, riconoscibile dalla corporatura piuttosto massiccia e dal colore nerastro.
Non provoca particolari problemi all’uomo o agli animali, ma è un parassita vorace e piuttosto temibile per le nostre piante. Si tratta di un insetto fitofago che si ciba, in momenti diversi del suo sviluppo, sia delle loro foglie che delle radici.
L’oziorrinco compare prevalentemente nel periodo primaverile-estivo e pre-autunnale, specialmente nei mesi da maggio a ottobre. Le larve svernano nel terreno per raggiungere la maturità nella primavera successiva. A partire dal mese di maggio avviene lo sfarfallamento degli esemplari adulti.
I danni infatti vengono provocati nel periodo tardo primaverile dagli insetti adulti e in quello estivo e pre-autunnale, dalle larve.
Il comportamento
Gli esemplari adulti escono al crepuscolo dal loro rifugio sotterraneo e si arrampicano sul fusto della pianta per raggiungere le foglie più giovani e cibarsene, tornando sotto terra alle prime luci dell’alba.
Le foglie mangiate saranno mordicchiate e piene di buchi, risultando impoverite dal punto di vista della struttura e rovinate da quello estetico. Di conseguenza la pianta stessa risulterà impoverita, avendo a disposizione per la fotosintesi clorofilliana una superficie fogliare danneggiata e ridotta.
Le piante che vengono attaccate dall’oziorrinco in fase adulta presentano un accrescimento stentato, appassiscono e avvizziscono.
Questo insetto è dannoso anche durante lo stadio larvale; in questa fase dello sviluppo infatti l’oziorrinco è particolarmente vorace dell’apparato radicale delle piante e può causare problemi molto seri, sia alle piante dei nostri spazi verdi che a quelle in vivaio, scavando vere e proprie gallerie nelle loro radici.
Tra le sue piante preferite, l’ulivo, il ginepro, l’alloro e le piante di agrumi.
Come contrastarlo
L’utilizzo di prodotti chimici per contrastare questo insetto è poco efficace a causa del suo vivere di notte e del suo rifugiarsi sottoterra di giorno.
La lotta più adeguata è quella biologica, da effettuarsi con l’uso di nematodi (Heterorhabditis bacteriophora), microscopici organismi vermiformi che si nutrono proprio delle larve di oziorrinco.