Il legame tra natura e città è uno dei fondamenti su cui è stata costruita e sviluppata la nostra civiltà. Se in passato la natura era considerata un elemento da “domare”, con il tempo abbiamo compreso che la convivenza tra il costruito e l’ambiente naturale è essenziale per la nostra stessa sopravvivenza. Negli anni passati abbiamo assistito ad una vera e propria corsa verso l’urbanizzazione, che ha spinto la natura a fare spazio al cemento. Ai giorni nostri (per fortuna) c’è una continua e crescente consapevolezza riguardo ai problemi ambientali, che ci invita a pensare a come “rinaturalizzare” i nostri spazi urbani.
Il 2025 segna un punto di svolta per l’urbanistica, con la crescente adozione di tecniche che pongono la sostenibilità e la biodiversità al centro del nostro sviluppo.
La rinaturalizzazione urbana è un nuovo modello di sostenibilità, che abbraccia l’idea di reintrodurre la natura nei centri urbani, restituendo valore agli spazi verdi e garantendo una convivenza equilibrata con l’ambiente. In questo contesto, la forestazione urbana, nota come urban forestry, gioca un ruolo fondamentale. Si tratta di un approccio che mira a ripristinare la presenza degli alberi nelle città, piantando specie arboree adatte al clima e al tipo di suolo locale. Gli alberi, infatti, non sono solo elementi decorativi, ma portano con sé una serie di vantaggi tangibili, che spaziano dal miglioramento della qualità dell’aria alla riduzione delle isole di calore, fino al sostegno alla biodiversità.
La forestazione urbana è un processo che, oltre a prevedere un’importante piantumazione di alberi, implica anche una riduzione delle superfici asfaltate o cementificate. Le superfici permeabili sono essenziali, poiché permettono all’acqua di defluire e di essere riassorbita dal terreno, riducendo così il rischio idrogeologico e mitigando il cambiamento climatico.
Per prima cosa, gli alberi e le piante generano ombra, la quale è essenziale per diminuire i danni causati dalle isole di calore, abbassando la temperatura nelle aree urbane e migliorando il comfort termico. Oltre a questo, gli alberi contribuiscono a purificare l’aria, riducendo la concentrazione di anidride carbonica e altre sostanze inquinanti. Inoltre, l’introduzione di nuove specie vegetali e la creazione di habitat naturali stimola la presenza di insetti impollinatori e altre forme di vita animale. Ma una parte di questo benessere è dedicata alle persone, le quali trovano nuove zone dove socializzare, rilassarsi e fare attività fisica. In sintesi, i benefici della rinaturalizzazione e quindi di un urbano più verde e naturale sono:
- Miglioramento della qualità dell’aria;
- Riduzione delle temperature;
- Favorire la biodiversità;
- Miglioramento degli spazi per il benessere della comunità;
- Riduzione del rischio di allagamenti.
Sono numerose le città nel mondo che hanno intrapreso con successo progetti di rinaturalizzazione, come Singapore, Londra, Berlino, San Francisco e Melbourne, le quali hanno dimostrato come sia possibile integrare la natura nel tessuto urbano senza comprometterne lo sviluppo. A livello regionale, la legge “Veneto 2050” promuove misure per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio, un passo importante verso un futuro più verde e sostenibile.
I paesaggisti si stanno sempre più orientando verso spazi verdi che riflettano la bellezza e la spontaneità della natura, attraverso giardini che crescono senza eccessivi interventi umani. Le ultime tendenze promuovono la realizzazione di aree verdi che utilizzano piante autoctone o altre adattate nel tempo al clima locale, così da ridurre le irrigazioni eccessive e l’utilizzo di fertilizzanti chimici. Le linee geometriche e squadrate sono ormai un lontano ricordo che ha lasciato spazio alla spontaneità e alla naturalezza, favorendo la crescita di piante che attraggono insetti utili e impollinatori.
Le relazioni tra piante e impollinatori rappresentano una delle interazioni ecologiche più antiche e fondamentali. Più di 100 milioni di anni fa, con l’evoluzione delle angiosperme, ovvero le piante da fiore, si è avviato un processo di coevoluzione tra le piante e gli insetti impollinatori. Le piante, attraverso l’emissione di colori e profumi, attirano gli impollinatori, che, nel loro atto di nutrirsi di polline e nettare, trasportano il materiale fertile da un fiore all’altro, permettendo così il processo di impollinazione. Questo processo è alla base della riproduzione delle piante, garantendo la loro perpetuazione attraverso la formazione di semi e frutti.
L’interazione tra piante e impollinatori riveste un ruolo cruciale non solo in agricoltura, dove è indispensabile per la produzione di una vasta gamma di colture, ma anche nella conservazione della biodiversità globale. Senza la presenza degli impollinatori, molte specie vegetali non sarebbero in grado di riprodursi, compromettendo l’intero equilibrio ecologico. Gli impollinatori, infatti, rappresentano un servizio ecosistemico fondamentale che favorisce la fecondazione di piante selvatiche e coltivate, le quali a loro volta supportano l’intera catena alimentare, inclusi animali e esseri umani.
Tuttavia, nonostante la loro importanza, gli impollinatori sono oggi soggetti a numerose minacce, che vanno dal cambiamento climatico all’uso eccessivo di pesticidi, passando per la perdita di habitat naturali. Questi fattori stanno mettendo in pericolo la loro sopravvivenza, con conseguenze devastanti per l’ecosistema globale. La riduzione del numero di insetti impollinatori potrebbe portare a una grave crisi ecologica, in cui la diminuzione delle piante impollinate minerebbe la stabilità degli ecosistemi, con ripercussioni dirette sulla sicurezza alimentare e sulla biodiversità.
In conclusione, rinaturalizzare le città, oltre ad essere una questione estetica, è soprattutto una necessità per il benessere umano e ambientale. Integrare il verde nelle aree urbane, ripristinare habitat naturali, proteggere gli insetti impollinatori e creare giardini sostenibili sono tutti passi essenziali per affrontare le sfide ecologiche del futuro. Il nostro rapporto con la natura deve continuare ad evolversi verso una maggiore consapevolezza e responsabilità, e la rinaturalizzazione delle città è una delle chiavi per garantire un futuro più sano, verde e resiliente per tutti.