Nel chiacchierio dei social media torna e ritorna la questione sulla figura professionale del giardiniere, mettendo a confronto mansioni varie, nomi inglesi e titoli di studio.
Scorro in questi post dedicati all’argomento i commenti di colleghi, appassionati, semplici curiosi e frequentatori di questo luogo virtuale, di cui da molti anni faccio parte anche io, cercando di comunicare le mie emozioni nel fare questo lavoro, che per me è diventata una missione, nella quale il mio ruolo è far vedere quanto è bello curare il giardino e conoscere più piante possibili.
La risposta al quesito di chi sia un giardiniere a me pare molto semplice, ma poi ci rifletto, dal momento che prima di scrivere ho imparato ad analizzare e mettere in discussione i miei pensieri: “No, è solo il mio punto di vista”. Chiudo e mi metto a scrivere, perché qui non c’è solo da rispondere con poche righe, ma da aprire un argomento.
Qualche mese fa ho ricevuto una richiesta per insegnare ad un corso per giardinieri principianti. All’inizio ho tenuto a precisare che non sono un insegnante e non sono nemmeno sicura di essere un giardiniere, dal momento in cui non svolgo tutte le operazioni di giardinaggio, ma a loro serviva schiettamente qualcuno che avesse “le mani in pasta”, riportando qui le testuali parole della responsabile dei corsi. Ci ho pensato davvero molto se sarei stata davvero utile, ho letto il loro programma e ho deciso che avrei messo a disposizione i migliori mezzi per far capire loro cosa sia un Giardiniere con la G maiuscola. Ecco cosa mancava nella lista delle loro lezioni, un cuore che spiegasse cosa si prova quando nasce un germoglio, cosa succede se si sbagliano le tempistiche di manutenzione, cosa sia un giardino… e da lì partire per insegnare ad avere la forza e la sensibilità che un vero giardiniere deve avere nel suo DNA.
Il giardiniere è un artigiano che lavora sulla natura, “sulla” perché con il suo lavoro modifica l’andamento naturale della vegetazione: questo è quello che fa tecnicamente. Attraverso la tecnica ottiene un risultato, ma per raggiungerlo con successo deve prima studiare e fare esperienza (come su tutti i lavori). Il giardiniere, però, non lavora da solo sulla natura, ma lavora principalmente assieme alla collaborazione del tempo, dell’ambiente e del committente, più ad altri fattori altrettanto mutevoli.
Il giardiniere studia ogni giorno, perché la formazione che gli viene offerta inizialmente non può coprire tutta la sapienza che dovrà conquistarsi anno dopo anno tra esperienza e letture in siti professionali dedicati all’argomento. Di mese in mese necessiterà di imparare numerose materie, come la botanica, per lo studio del regno delle piante, e tutto ciò che circonda il mondo del verde che sia per necessità o semplice cultura. Io consiglio (obbligatoriamente) di avere in casa un’enciclopedia sulle piante, perché più ne sappiamo e meglio è, ma soprattutto un giardiniere deve conoscere almeno i gruppi più numerosi e più utilizzati, poi tutto il resto si impara strada facendo; inoltre, le informazioni contenute nelle enciclopedie sulle piante sono “quasi” eterne, ad esclusione dei nomi botanici che ogni tanto subiscono delle variazioni.
L’esperienza si fa con la formazione professionale, aggiungendo curiosità e osservazione al lavoro che si va a svolgere. Questo si traduce in passione e il giardiniere è passione per l’ambiente e per la bellezza: il tutto racchiude una grande voglia di esprimere anche un lato artistico nell’accostamento dei colori e delle forme e un lato romantico, che abbina profumi a stagioni diverse, piccoli angoli ben progettati e ambientazioni da vivere in base alle esigenze del committente.
Il giardiniere è uno stile di vita, non si presenta in giacca e cravatta, ma umile in abiti comodi ascolta chi ha richiesto la sua esperienza e passeggia al suo fianco in un sentiero del giardino che andrà negli anni ad arricchire di mille fioriture previste anni prima. Alla fine del sentiero ci sarà una seduta all’ombra dell’albero preferito, utile ad ammirare il lavoro che con soddisfazione è cresciuto, così giardiniere e committente si siederanno in quella panchina orgogliosi di aver trovato il giusto compromesso tra loro e ciò che l’ambiente offriva.
Il giardiniere è un lavoro che dura tutta la vita e sarà lui stesso a voler accompagnare tutti i giardini che crea, perché sono le sue creature, i suoi figli, ed è lui che ha messo i tutori a quei delicati fusti di alberi che sono ormai cresciuti e ombreggiano il giardino. Gli uccelli sono arrivati per cantare quando hanno avuto rami dove posarsi, i rospi ad amoreggiare e i ricci ad abbeverarsi in quello specchio d’acqua che io consiglio sempre di realizzare, perché trasforma il giardino in un ecosistema perfetto. Ed ecco che il giardiniere ha capito la cosa che davvero fa grande il suo lavoro: portare la natura ad un equilibrio, non snaturare, ma rendere ogni luogo più naturale nel piacevole ordine di un giardino. Sì, una persona diventa Giardiniere quando si ha capito queste cose e si ha lottato contro tempo, meteo e mal di schiena, raggiungendo una sorta di maturità che porta ad essere affini alla natura, più vicini che mai al paesaggio, e allo stesso tempo alla bellezza che si può proporre con un giardino. Il giardinaggio non è solo coltivare, ma è soprattutto saper disporre con gusto estetico imitando la natura in modo che le due cose possano armonizzare e rendersi un tutt’uno.
Tornando all’ inizio della questione, cioè quante mansioni può avere un giardiniere, direi che in questi ultimi anni le specializzazioni hanno fatto la differenza nel settore, predisponendo del personale qualificato con mansioni speciali e spesso, chi si specializza, predilige lavorare in esclusiva, come ad esempio l’arboricoltore o il manutentore del verde, tanto che ci sono aziende che hanno squadre specializzate negli impianti di irrigazione. Spesso ci si chiede se chi svolge solo una specializzazione possa definirsi giardiniere o se giardiniere voglia dire fare tutto dalla A alla Z, quindi sopraluogo, progetto, disegno, messa in opera e manutenzioni, la risposta per me sta nella descrizione che ho esposto sopra: il giardiniere è quella persona umile che accompagna il committente in quella passeggiata nel tempo nello stesso giardino, dalla fine all’inizio, perché il giardiniere è chi cura il giardino.
Tutte le specializzazioni servono al giardiniere, ma credo sia ovvio che per mettere insieme molti pezzi dobbiamo usare molti aiuti. Pertanto, è preferibile un bel lavoro di squadra in cui ognuno possa esprimere al meglio le proprie competenze. Avremo così chi disegna, chi pianta, chi pota, contribuendo tutti alla creazione del lavoro “giardiniere”. Tra questi, chi potrebbe distinguersi se non colui che possiede una vasta conoscenza sulle piante utilizzate e lavora con sapienza ed esperienza quotidiana?
Il giardiniere è una professione che scaturisce dal cuore, è la passione e l’amore che spingono a desiderare sempre più conoscenza e a elevare costantemente il proprio livello attraverso l’acquisizione di conoscenze, non solo tecniche, ma anche naturalistiche e botaniche. Io concepisco il giardiniere moderno in questo modo, considerando che l’abbondanza di informazioni che ci circonda può portare tutti ad avere una maggiore consapevolezza e a migliorarsi costantemente.
Anna