Primi di settembre, fine estate cala la luce, cambiano i colori. La condizione climatica di fine estate ci porta nuove sfumature con piante che virano il colore dei fiori, come le rose, delle quali alcune varietà diventano quasi irriconoscibili perché arrossiscono con l’abbassarsi delle temperature serali. All’interno di quasi ogni sfumatura entra il magenta, portando i riflessi verso colori tra il rosso ed il viola.
Iniziano i primi Aster, di cui le tante gradazioni di viola contrastano con alcune fioriture passate al verde, come le ortensie. Così che chi ha sapientemente ricordato nella composizione questo passaggio di colore verso il verde, può godere di nuovi accostamenti sfruttando i fiori secchi di Hydrangea. Per chi ancora mi chiede se settembre è il mese giusto per tagliarle, questa è la risposta: se ho pensato prima alle trame autunnali e vedo queste magnifiche infiorescenze verdi accendere con una Physostegia virginiana color lilla, credo che nessuno mi chiederebbe di tagliarle anche se secche.
La composizione di piante in giardino è arte, botanica e tecnica. Scegliere i colori significa saper bilanciare i toni freddi con una giusta dose di quelli caldi, ma anche conoscere bene i tempi di fioritura, così da creare un circolo di colori e forme sempre nuove. Le tessiture fanno parte del progetto artistico quanto i colori: tanti fiori piccoli assieme hanno più effetto da lontano che da vicino, lo avreste mai pensato? Questo perché molto spesso non ci si fa caso alle sensazioni visive, si guarda e si corre, invece, il giardino ci aiuta a diventare dei veri osservatori, per godere a pieno ogni sensazione.
La parte botanica è molto importante, lo studio dell’elemento pianta ci permette di identificare la collocazione esatta per il suo sano sviluppo. La tecnica prevede lo studio del terreno, ed anche in base allo sviluppo dell’elemento la sua collocazione – primo piano, secondo piano oppure sfondo.
Nel giardinaggio ogni concetto ha delle solide basi, fatte di regole schematiche che seguono i cambiamenti naturali, i quali non sempre sono precisi quanto gli schemi, ma mantengono comunque una certa prevedibilità.
Grazie alle previsioni sul cambiamento stagionale della pianta, la nostra aiuola deve mantenersi sempre in forma, prevedendo un unico tempo di riposo invernale, ma non troppo lungo, cercando invece di sostenerlo con qualche sempreverde. Fino ad arrivare ai primi di Settembre, il momento di cambio scena, nel quale non ci si può permettere un’aiuola sfornita di bellezza e colore.
A settembre il taglio di luce cambia la percezione dei colori, intensificando i toni freddi al mattino e alla sera, mentre per i toni caldi invernali è ancora presto: fino a quando le temperature serali non scenderanno, non avremo il magenta che colora petali e qualche fogliame, nemmeno marroni e biondi caldi portati da graminacee e infiorescenze secche.
La base su cui possiamo lavorare per rendere interessante l’aiuola di settembre è il verde delle infiorescenze, come hydrangea, astilbe, bacche di rosa in viraggio e sedum ancora in bocciolo. Moltissimi fiori in questo periodo portano toni freddi: Aster in primis, poi molte Salvie da fiore, Perowskia, Caryopteris. I toni freddi con la luce di settembre risaltano moltissimo, per questo, usandoli con parsimonia, saranno ancor più attraenti e riusciranno ad illuminare i rosa e i bianchi che in questo periodo spiccano su anemoni, persicarie e sanguisorbe.
I gialli sono in ritorno di gran carriera, perfetti nella luce settembrina, che in altre stagioni potrebbero stancare, allora diveertiamoci con Heliopsis, Rubdeckie, Solidago ecc..
Riconsiderare i colori nel mese di settembre è una mossa vincente che ci riporta ad apprezzare la fine della stagione estiva, della quale di solito si esce volentieri, perchè con le sue calure ha sicuramente messo alla prova la resistenza del giardino e del giardiniere.
Il giardino, la nostra oasi di pace, alter ego del nostro più intimo e profondo essere, merita attenzioni che ci ripagheranno immensamente, per questo la progettazione iniziale spesso negli anni richiede qualche piccolo cambiamento o aggiunta, settembre spesso viene poco considerato ma poi quando ci si arriva si capisce bene quanto bisogno abbiamo in questo periodo del nostro giardino, lui è quell’ abbraccio che ti riceve quando torni dalle vacanze, quel benvenuto che offriamo ai nostri ospiti arrivati a trovarci, quell’ intensa voglia di un luogo in cui stare liberi in contatto con una natura studiata a nostra immagine.
La luce, i colori, cambiano, anche se è difficile nel quotidiano considerare questi delicati cambiamenti, tutti percepiamo inconsciamente questo ed inconsciamente lo viviamo.
Poter sfruttare queste armonie è quella mossa vincente di cui sopra ho discusso, poterlo fare è un gioco ad incastro tra sensi, colori e studio, niente di impossibile nel raggiungere un risultato incredibile.
Anna