La siepe è per tutti un sistema per rendere ben visibile il confine di una proprietà, o per separare all’interno della proprietà stessa alcune zone per varie motivazioni.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle, / e questa siepe, che da tanta parte / dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”: era così che nel 1819 uno dei maggiori letterati italiani, Giacomo Leopardi, esprimeva i propri sentimenti in una delle poesie più belle mai composte, “L’infinito”. Anche per lui la siepe non era una bassa ragione umana, ma un modo per cercare l’infinito dentro sé, ed ecco che lui, maestro di umanità, ci suggerisce che ogni cosa da noi creata ci dà la possibilità di accrescere ciò che abbiamo dentro e, come spesso accade, la si trova nella natura.
Il significato della siepe oggi, al di là di quello “materiale” di confine protettivo, può prendere diverse vie e, ritornando alla poesia del nostro poeta, potremmo trovarvi un significato che forse avevamo lasciato nel passato. Continua, infatti, la poesia:
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
(“Ma, mentre sto seduto a contemplare, immagino nella mia mente sconfinati spazi al di là di quella siepe e sovraumani silenzi e una profondissima calma; per cui il cuore prova quasi un senso di sgomento. E non appena sento il vento frusciare tra queste piante, io paragono questo silenzio infinito con questo rumore; e mi viene in mente l’eterno, e il tempo passato, e il tempo presente che pulsa dei rumori della vita. Così il mio pensiero sprofonda nell’immensità dell’infinito: ed è dolce per me naufragare in questo mare.”)
Io credo che un giardino possa diventare la nostra ispirazione quotidiana e penso anche che ognuno possa essere in grado di esprimere tanto sentimento solo attraverso la contemplazione che Leopardi sottolinea, traducendo in altre parole il suo infinito.
Nel nostro giardino possiamo costruire la poesia intorno a noi partendo proprio dalla siepe. Nel corso degli anni, la siepe ha subito evoluzioni determinate dai cambiamenti ambientali e dall’uso che ne è stato fatto. Originariamente, le siepi delimitavano i campi ed erano costituite da piante arbustive autoctone, come aceri campestri, noccioli o biancospini, dalle quali si ricavava legname e frutti. Successivamente, si è passati alle siepi monospecie, come il Prunus Lauroceraso, il Phothynia fraseri, il Cupressus Leylandii, fino ad arrivare ad oggi, in cui la siepe finalmente diventa parte attiva del giardino. Questo avviene attraverso l’utilizzo di moltissime specie di arbusti con fogliami particolari e fioriture stagionali che contribuiscono in modo più incisivo, non solo fornendo uno sfondo alla scena.
Una siepe mista porta beneficio al giardino, evitando le problematiche principali della siepe monospecie: nel passato era abitudine creare siepi di soli Cupressus Leylandii, i quali però attirano insetti dannosi come la farfalla Lymantria dispar, le cui larve possono portare ad una defogliazione delle specie. Per evitare ciò è meglio realizzare una siepe mista, la quale genera un ambiente vario ed equilibrato, che evita di attirare lo stesso ed unico insetto dannoso.
Una siepe mista apporta numerosi vantaggi, sia estetici che strutturali. Considerando gli aspetti estetici, il principale è legato alla vista: le siepi miste offrono più specie da ammirare, e quindi più forme e colori a cui appassionarsi. Dal punto di vista strutturale, l’inserimento di arbusti di varie dimensioni, volumi e differenti fioriture conferisce movimento e giochi di colore, anche grazie l’utilizzo di arbusti a foglia caduca, che danno cambiamento di colore. Questo sistema di siepe mista è ottimo da sfruttare anche quando abbiamo necessità di piante ad esposizione diversa con un’ombreggiatura data dalla casa o da grandi alberi.
Le piante da utilizzare sono gli arbusti, ma possono entrare in una siepe mista anche piccoli alberi o grandi graminacee, nel caso ci fosse la necessità di mascherare il giardino dall’alto. Nel nord Europa, ad esempio, non è raro trovare intere siepi di Miscanthus giganteus, una graminacea il cui ciclo perenne è sorprendentemente veloce e vario: arriva alta poco più di tre metri, fiorisce a fine estate con delle piume rosso rosato, si tinge d’arancio giallo in autunno e rimane secca fino al taglio di fine inverno.
Una siepe mista è uno dei migliori modi per aggiungere molti arbusti senza dover fare aiuole, e diventa quindi lei stessa un’ottima alternativa per chi non ha voglia, tempo o possibilità di dedicare troppo tempo al giardino, ma ama comunque le piante. Se si tratta di pochi metri è possibile utilizzare una pianta per tipo: un ottimo sistema è quello di alternare volumi e altezze in uno schema informale, quasi a zig zag. Altrimenti, se si devono considerare vari metri da coprire, è preferibile effettuare una ripetizione della stessa pianta in gruppetti di tre o quattro elementi.
Qualunque sia la scelta di comporre la siepe, l’unica regola ferrea è evitare il taglio squadrato sulla ripetizione di gruppi in tre elementi, che farebbe un effetto “bandiera”: è meglio lasciarla morbida scegliendo le specie secondo lo spazio adeguato e cercando di interrompere con qualche elemento più basso.
Se i sempreverdi sono importanti nel giardino, da utilizzare in tutte le stagioni come elementi di supporto, lo è ancor di più in una siepe. Tuttavia, dove possibile, concediamoci un tocco di piante spoglianti per darci l’opportunità di prolungare la visuale durante l’inverno. Nella foto qui sotto vi mostro un esempio di composizione che include elementi spoglianti, tra cui il Cornus alternifolia argentea, un piccolo albero, il Philadelphus aurea, un arbusto, e le Anemoni Honorine Jobert, delle erbacee perenni, tutte specie spoglianti tranne il piccolo arbusto in primo piano, il Raphiolepis umbellata, che oltre ad essere sempreverde, presenta una caratteristica forma bassa e tondeggiante per rompere la linearità della siepe. A destra, non poteva mancare una delle rose più grandi a fare capolino con la sua straordinaria fioritura, la Madame Alfred Carriere.
La siepe mista può essere resa formale con meno specie, mantenendo l’idea di utilizzare gruppi di arbusti a seconda dei gusti personali, più o meno diversificati nei colori. Si può giocare con tonalità grigio-verdi, verde chiaro e verde scuro, aggiungendo qualche arbusto rosso solo se gradito. Di recente sono state introdotte nuove cultivar degli arbusti più comunemente utilizzati, nuovi Elaeagnus, nuove Photinie anche variegate, che rendono il colore meno rosso e più rosato. Insomma, come sempre, i vivai sono pronti a offrire nuove ed interessanti proposte.
Il giardino dei vostri sogni ha inizio dalla siepe, ma questa potrebbe anche trasformarsi nel vostro stesso giardino!
Anna