Il mondo del giardinaggio è un settore in continua e costante espansione, tanto che le nuove generazioni che si approcciano al giardinaggio, molto spesso preferiscono specializzarsi in un ambito, tralasciando il resto. Tra le tante richieste indirizzate ai giardinieri, è in forte aumento la domanda di progettare non solo il giardino, ma anche le piante da interno. Al giorno d’oggi, pochi sono i professionisti con le competenze adeguate alla realizzazione di un vero progetto all’interno di edifici privati o lavorativi, dal momento che finora la maggior parte delle richieste sono state commissionate ai garden center, al fiorista o all’interior designer.
Come nel giardinaggio, anche l’interesse per le piante da interno si è notevolmente sviluppato, tanto che vengono prodotte moltissime varietà nuove di cui ne derivano decine e decine di cultivar dal fogliame colorato e dai disegni particolari, ma anche centinaia di piante da fiore perenni e stagionali, proprio come in giardino.
La prima cosa da analizzare è l’ambiente a disposizione, del quale bisogna saper valutare sia la situazione estiva che quella invernale. Questi due opposti decretano la salute delle nostre piante, perché le vetrate, che in inverno ci inondano di luce, durante l’estate si trasformano in un pericolo di scottature per le piante. In questo caso, bisogna prevedere un luogo dove il sole non è diretto e, se possibile, portare le piante all’esterno, dove possono riprendere vigore e ricevere le eventuali cure ricostituenti, in modo da poter dar loro lo “sprint” perso nelle giornate invernali. Il trauma invernale peggiore è dato dalle fonti di riscaldamento: la maggior parte delle piante da interno sono specie tropicali, quindi bisognose di un tasso di umidità superiore a quello che solitamente è presente nelle abitazioni, pertanto è necessario fornire un sistema che offra loro raffrescamento e umidità di per aiutarle a superare al meglio l’inverno.
Se ben studiate, queste accortezze ci permettono di avere ambienti interni nei quali spicca un verde sano e rigoglioso. Le piante ci aiutano dentro quanto fuori, veder spuntare una nuova foglia o un bocciolo, ammirarle crescere negli anni, un ambiente verde ci dona sempre pace e armonia, ma soprattutto ossigenano e depurano l’aria aumentando la qualità della vita negli ambienti interni.
Una volta trovato un posto adeguatamente luminoso, va studiata l’estetica dell’angolo verde, nel quale va creato del movimento con altezze diverse di piante e vasi, molteplici varietà di fogliami sia nella forma che nel colore. Altrimenti, al posto di un angolo, si possono realizzare delle isole con fioriere, ciascuna contenente piante uguali ma di colore diverso: in questo caso, mettiamo in evidenza uno dei principali pregi delle piante in vaso, ovvero quello di poter cambiare stile e aspetto con il minimo sforzo, sia fisico che economico, perché le stesse piante in una diversa disposizione o in un vaso diverso acquisiscono un aspetto completamente nuovo. Nel cambiare le piante da un posto ad un altro, bisogna fare grande attenzione alle esposizioni per evitare di mettere vicino alla finestra proprio le piante che non possono ricevere sole diretto.
Una realtà comune a tutti è che le piante in casa della nonna duravano decenni, ma è un enigma facile da risolvere, forse perché le nonne erano fantastiche giardiniere? Le nonne sapevano cose che non ci hanno voluto tramandare? In realtà non è così, ma come sempre c’è un fondo di verità. Come prima cosa, le nonne scaldavano meno gli ambienti, tanto che spesso avevano delle stanze fredde, ma soprattutto erano solite coltivare piante forti come Anthurium, Chlorophytum (Falangio) e Spathiphyllum (Giglio della pace), Ficus benjamin, Howea forsteriana (Kentia).
Quando ero piccola c’era una pianta da mia nonna che mi affascinava, le fu regalata che io avevo sei, forse otto anni. Quando arrivò era piccola e usciva da un buco di un vaso giallo senape a forma di cono. La teneva in entrata, dove c’era pochissima luce, e quella pianta non beveva mai, giuro, mai! La trovavo triste e brutta, non cambiai parere nemmeno quando iniziai ad interessarmi alle piante, fino a quando – io avevo superato i vent’ anni – le diedi qualche piccola attenzione e fiorì per la prima volta. Dal momento in cui sbocciò il suo primo fiore, ho adorato quella pianta. La nonna tenne quella Chamaedorea fino ai suoi 105 anni, quando ci lasciò, ora la pianta vive da me, dove ha luce, attenzioni e sfoggia tanti steli floreali tutti gli anni. Questa pianta ha indubbiamente la stessa tempra di mia nonna, e se dovesse vivere quanto lei passerà ai miei figli, chissà!
Nel prepararmi ad un nuovo progetto, nella mente suddivido e raggruppo le piante in base alle necessità del cliente, ma nel caso delle piante da interno, è meglio mettere in primo piano le caratteristiche ambientali del luogo. Le piante che necessitano poca luce sono spesso molto richieste per gli ambienti domestici. Le piante che si sviluppano in altezza, invece, sono molto ricercate per i grandi spazi aziendali. Ci sono anche piante che portano colore, piante da primo piano con fogliami particolari: ogni pianta ha caratteristiche specifiche per soddisfare esigenze particolari e spesso nei garden center vengono raggruppate in base a queste caratteristiche, creando un sistema che facilita la scelta.
Tra le piante che resistono con poca luce, rimangono quelle classiche di cui parlavo prima, ma oggi il mercato offre anche interessanti alternative, come gli Anthurium, che restano sempre in fioritura e presentano colori insoliti, come questo con una fioritura di tonalità scure.

Se c’è la possibilità di introdurre colori vivaci, possiamo optare per le Bromeliacee. Tra queste, l’Aechmea fasciata, la quale, sebbene possa sembrare un po’ un ricordo del passato, è ancora molto apprezzata e utilizzata.

Anche tra le piante alte c’è una notevole varietà di fogliame, che spazia dalle foglie frondose dei Ficus a quelle dall’aspetto simile a palme delle Kentie, fino alle eleganti foglie dell’Areca.
Fino ad arrivare ai fogliami più larghi dei Ficus elastica.
Per quanto riguarda le fioriture le orchidee rimangono regine di eleganza, ma possiamo anche sfruttare le mini piante annuali da fiore, prodotte spesso da talee di piante perenni a breve durata, come piccole roselline, primule o bulbi di stagione.
E a tal proposito, possiamo utilizzare anche le baby plant tropicali proprio per le posizioni di primo piano, come sopra ad un mobile.

Una pianta che sta vivendo una vera e propria esplosione di popolarità in questi anni è la Monstera deliciosa “Albo Variegata”. Questa, insieme ad altre cultivar variegate, è diventata una vera ossessione per gli appassionati di piante da interno, un gruppo di fan che ha contribuito in modo significativo alla diffusione di queste meravigliose nuove introduzioni tropicali nei garden center. Alcune di queste piante sono piuttosto delicate, come le Calatee, mentre altre sono più resistenti, come le Alocasie.
Il mondo delle piante da interno va ben oltre il semplice desiderio di creare un ambiente verde: intraprendere un progetto con consapevolezza e certezza delle proprie scelte è fondamentale per far nascere un vero e proprio amore per le piante. E posso assicurarvi che, una volta introdotte le piante in casa o in azienda, non ne farete più a meno.
Anna