Una delle prime arti nobili inventate dall’uomo è sicuramente il giardinaggio. Tutto risale all’epoca degli egizi, con alcuni reperti che ci portano a conoscenza dei primi progetti di angoli esterni addobbati con piante. Nello stesso periodo nasce anche il giardinaggio in vaso.
Il giardinaggio in vaso ha sempre riscosso un grande successo proprio per la sua versatilità, che ci permette di coltivare quasi tutto e ci dà la possibilità di cambiare disposizione e quantità dei vasi. Inoltre, ci offre il modo di sostituire tipologia di piante quando lo vogliamo o ne abbiamo la necessità, così da assecondare ogni nostro capriccio attraverso poche mosse.
Chi ama il giardinaggio dovrebbe avere una bella enciclopedia da consultare per potersi creare una buona base di conoscenze pratiche, storiche e culturali su questa antica e nobile pratica. Qualsiasi enciclopedia seria vi parlerà del giardinaggio in vaso, il quale è un argomento vastissimo, tanto da scriverne un libro, proprio per via di quella versatilità di cui accennavo.
Un intero giardino in vaso è decisamente una scelta dovuta alla mancanza di terreno coltivabile, come nel caso di un terrazzo o un patio; altre volte può essere una scelta pratica da attuare in un piccolo giardino.
La progettazione è importante anche per il terrazzo. Per prima cosa va fatto un preciso calcolo dei pesi, a seguire il progetto di irrigazione, infine, in base a questi due dati essenziali, si passa alla scelta delle piante. Solo grazie ad un’attenta progettazione in sincrono con le varie problematiche si possono ottenere risultati ottimali, talvolta addirittura sorprendenti.
Per il terrazzo la scelta delle piante è molto simile a quella di un giardino: si scelgono piccoli alberelli per fare ombra, arbusti per tutelare l’intimità della casa, ma anche qualcosa di colorato, altro che renda fiorita ogni stagione e avremo un bel giardino in vaso. Inoltre, nei negozi vengono proposti sempre più delle soluzioni interessanti per la scelta dei vasi, che sono leggeri, duraturi e con proposte di colori e forme per tutti i gusti.
Quasi tutte le piante sono adatte alla coltivazione in vaso, tra le quali molti alberi di piccole dimensioni, ma anche gli olivi secolari se messi in vasi molto capienti in larghezza.
La cura delle piante in vaso ha una frequenza diversa per ogni categoria, un po’ come succede in giardino, ma con qualche accortezza in più: per le piante in vaso non bisogna mai dimenticare la concimazione, vanno controllati con frequenza i tubi gocciolanti, e bisogna sostituire il terriccio o aggiungerne di nuovo ogni anno. Invece, per gli arbusti e i rampicanti il rinnovo dell’apparato radicale va fatto ogni 3 o 4 anni, per mantenere la pianta più giovane e meno spoglia.
La potatura è importantissima e non va mai trascurata, tanto che ogni anno è necessario intervenire con una potatura leggera.
Con i vasi ci si può divertire creando degli angoli con gruppi di vasi, oppure dei punti focali dati da vasi singoli posti intorno alla casa o vicino ad altri elementi di arredo. Per un successo assicurato la cosa principale di cui tenere conto è sempre l’irrigazione: spesso i vasi vengono messi in posti riparati dalla pioggia, quindi l’irrigazione dipenderà esclusivamente da noi.
L’irrigazione manuale è una pratica difficile che richiede tempo e pazienza, quindi, per definire come disporre i vasi, è meglio fare qualche considerazione di partenza per arrivare a capire qual è la soluzione ottimale per la gestione, prima di lasciarsi andare verso quel dolce sogno fatto da immagini con bellissimi pot garden ricchi di forme e colori baciati da una bellissima giornata di sole… un passo alla volta ci si arriva!
Per gestire i vasi piccoli o medi è possibile progettare un’irrigazione uguale a quella dei terrazzi, anche se ci sono dei casi in cui non ne vale la pena, come per le annuali o le perenni, le quali richiedono un’irrigazione scarsa. Quindi, anche nei casi dei pot garden, le decisioni vanno prese a priori per godere a pieno di questa pratica, ad esempio in estate è meglio preferire piante perenni, aromatiche o succulente, le quali, rispetto alle annuali, hanno meno esigenze idriche. Un altro trucchetto è quello di usare le annuali solo nelle stagioni più fresche, quindi dall’autunno all’inizio della primavera. Molti sono gli escamotage che ci permettono di avere vasi ricchi e colorati in tutte le stagioni, addirittura senza irrigazione.
Un grande aiuto per la coltivazione nei piccoli vasi è la mezz’ombra, perché in pieno sole tutte le piante, comprese le succulente, richiederebbero irrigazione quotidiana, oltre che essere più a rischio di scottature.
Tra la fine dell’inverno e la primavera le piante fiorite da esterno sono un’attrazione irresistibile: ellebori, primule, non ti scordar di me, violette e bulbi di tanti colori catturano l’attenzione nei garden dopo un lungo inverno, ma si rischia un accatastamento di vasetti in plastica senza alcun senso estetico di forme e colori. Per evitare ciò, bisogna partire con l’idea giusta al momento giusto: novembre è il mese migliore che permette di godere di una graduale e naturale crescita proprio sotto i nostri occhi.
È raro che un giardiniere proponga un giardino di primavera in vaso, eppure non c’è cliente che non lo desideri, di questo ne sono più che certa, e ce lo confermano la miriade di immagini di questo tipo che troviamo nell’amato e odiato web (sebbene cerco sempre di consigliare di usare libri).
Questo novembre appena iniziato potrebbe essere il momento perfetto per iniziare questa collaborazione cliente-giardiniere, perché è proprio il giardinaggio in vaso che ci permette di avere quello che a volte non ci si può permettere in giardino.
Le piante da collezione sono un super lusso, a volte con costi molto alti ed esigenze di terricci particolari e irrigazioni differenziate, tanto che non tutte possono essere coltivate in vaso. Alcune specie hanno la necessità di un riparo invernale: si tratta di una questione molto personale, dove entra anche in gioco la vera passione per il verde, che indubbiamente va a richiedere un determinato tempo di cura verso queste belle creature.
Alle mostre del verde spesso si incontrano appassionati che portano collezioni di piante rare, i quali espongono i loro gioielli e se ne occupano con estrema cura. Credo sia una grande fortuna al giorno d’oggi incontrare queste persone: negli ultimi anni, la natura che portiamo in giardino tende ad essere standardizzata, così, senza dover andare verso le piante troppo rare, possiamo dedicare un mini angolo a piante particolari, che ci danno grandi emozioni, come una collezione di orchidee da esterno, delle felci di forme strane o i bulbi di Hippeastrum che regalano enormi fiori simili a gigli.
I vasi ci permettono di coltivare piante con ph differente da quello del nostro giardino, come le ericacee che necessitano un ph molto acido, o Skimmie, rododendri, azalee e alcuni tipi di ortensie. È vero che oggi abbiamo un’ampia scelta di piante adatte al terreno calcareo senza dover scomodare le ericaee, ma per molti rimangono piante irrinunciabili, e qualche bel pezzo potrebbe prendere la scena in qualche vaso dalla forma interessante.
Anna