La ricchezza di biodiversità presente in ogni ambiente naturale sottolinea l’importanza di trasformare il giardino in una fedele imitazione di un ecosistema naturale.
Creare un’ambientazione di questo tipo è fondamentale per noi, per l’aspetto di ciò che sta sia all’interno che all’esterno del giardino e, non da ultimo, per il benessere complessivo dell’area verde. La biodiversità la scegliamo noi, ma bisogna adattarla all’ambiente climatico in cui andiamo a progettarla. Allo stesso tempo, prendiamo consapevolezza della capacità di miglioramento del nostro spazio verde: l’esempio più semplice è la scelta di piantare un albero per ombreggiare una zona molto assolata.
L’autunno è la stagione migliore per parlare dei doni che il giardino ci può offrire e così iniziamo a raccogliere, non solo soddisfazioni, ma veri e propri regali, che ci fanno capire che il giardino è un continuo donarsi.
Sono molte le piante ad uso ornamentale che portano bacche: rose con bacche rosse piccolissime o grosse e arancioni, Viburni con bacche blu, Nandine con bacche rosse o gialle nella varietà lutea, Callicarpa dalle curiose bacche piccole ma di un incredibile viola, meli ornamentali carichi di mini mele dal giallo al rosso violaceo, mentre giuggioli e cachi sono da sempre due alberi da frutto molto usati nei giardini come ornamento per la colorazione autunnale delle foglie.
Dalle infiorescenze del Rhus typhina alle bacche della Melia azedarach, ne avrei una lista infinita e modulabile in base all’area da coprire, ma non ci sono solo le bacche, sono molteplici le piante che possono donarci elementi per sbizzarrirci in composizioni colorate, secche o fresche, per abbellire un angolo per poco o molto tempo.
A seguito di un’attenta progettazione basata sulla biodiversità, il giardino diventerà il nostro nuovo maestro, la nostra nuova fonte di ispirazione: non un mentore che ci guida passo dopo passo, ma un maestro che ci offre la bellezza delle infiorescenze delle graminacee e altri doni da portare in casa per arricchire spazi e angoli durante l’inverno. La lavanda e l’elicriso sono le principali aromatiche che ammireremo durante l’estate, le quali abbelliscono e soprattutto profumano gli ambienti.
Poi ci sono i fiori: nella bella stagione ci interessa poco portarli in casa e metterli in un bel vaso, ma in pieno inverno la loro presenza tinge le stanze di un umore completamente positivo, come i fiori di elleboro, detto anche “rosa di Natale”, o qualche ramo di Calicanto profumato quando arriva gennaio. Anche la Viola mammola e la Iris pallida offrono essenze inebrianti che possiamo usare per profumare la casa al posto dei comuni profumatori artificiali. Insomma, un giardino può diventare un grande scrigno di bellezza, la chiave sta sempre all’inizio di tutta la favola ed è la progettazione: sapere cosa si vuole per arrivare a godere a pieno delle scelte fatte.
Il giardino, come un saggio maestro, non richiede nulla da noi, ma offre quotidianamente preziose opportunità di apprendimento attraverso l’osservazione. Con pazienza, serenità e le giuste tempistiche, possiamo acquisire importanti lezioni fondamentali: i segreti più significativi della vita spesso risiedono nella semplicità dell’esistenza.
Il giardino ci offrirà la sua guida quando saremo pronti ad accogliere le sue lezioni con cuore aperto. Il segnale sarà inequivocabile, segnando il momento in cui varcheremo un ponte immaginario verso una dimensione al di là delle nostre aspettative e lontana dalla routine quotidiana.
Il giardino ci tenderà la sua mano quando saremo pronti a far tesoro delle sue preziose lezioni. Il segnale sarà chiaro in quel istante, e saremo preparati per attraversare un ponte immaginario che ci condurrà verso una dimensione profondamente distante dalla routine quotidiana, andando oltre ogni aspettativa.
Così il quotidiano scandito da mille pesi, responsabilità e da parole pesanti, dure, difficili o addirittura inutili, in giardino si dissolverà tra cielo e terra, lasciandoci finalmente a godere della pace vera, di un silenzio scandito dai suoni della natura. Sarà proprio questa connessione che ci permetterà di vedere il nostro spazio verde come un ambiente trasversale in ogni suo movimento, perché il giardino si muove, anche nella sua immobilità.
Il rapporto tra noi e il giardino potrebbe colmare quel vuoto senza nome che si sente, esiste, eppure rimane inconscio e latente anni. Un vuoto dove avevamo perso una parte importante di noi, la parte più leggera e allo stesso tempo più conscia e consapevole.
Sicuramente, il dono più bello che ci offre il giardino è il ritrovamento della propria essenza tra la “natura addomesticata”. Può sembrare strano, ma accade: sono le qualità innate della natura, e tutto ciò che serve è avvicinarci a essa con il giusto atteggiamento e sensibilità.
Per questo è molto importante che il committente partecipi attivamente alla realizzazione del giardino sin dalla progettazione: è necessario per poter ricevere quelle lezioni, ricordandoci che il maestro vuole partecipazione. Non importa da che livello si parte, l’importante è voler andare, voler salire, voler partecipare per vivere la creazione o la trasformazione del giardino passo dopo passo, continuando assieme al giardiniere a curare la propria creatura, fondendosi con la “natura addomesticata”.
E’ così semplice che presto verrà naturale tenere la terra tra le mani, utilizzare con disinvoltura i nomi delle varietà di piante che sembravano impossibili da pronunciare, identificare tutti gli animaletti che ci circondano durante il lavoro. Infine, la sera a casa ricercheremo informazioni e curiosità proprio in quei libri di giardinaggio che abbiamo acquistato anni fa pensando che non avremmo mai avuto il modo o il tempo di consultarli.
Una volta realizzato questo ambiente vario e diversificato – nel quale prevedo sempre una suddivisione in una zona d’ombra, una al sole, un’area per il relax e una zona acquatica – il nostro compito principale diventerà coltivare questa perfetta orchestra di piante che creerà un armonioso e rilassante concerto, inizialmente inaspettato per le nostre orecchie non abituate a tali suoni. Nel frattempo, nascerà in noi una straordinaria esperienza, mentre nel giardino spunteranno le vere protagoniste: le piante. Dopo alcuni anni, ci affezioneremo a loro e alle loro silenziose interazioni, che scopriremo giorno dopo giorno durante questa lunga avventura.
Anna