Connettersi con il passato attraverso le piante è un concetto a cui ho accennato qualche volta: le piante rendono possibile questa magia.
Nel medioevo nasceva il “giardino dei semplici”, un orto di piante aromatiche ed officinali, coltivate allo scopo di studio. Anche oggi, a secoli di distanza, gli studi su queste piante continuano; questo ci fa riflettere sull’importanza del giardino e soprattutto sulla sua realizzazione.
Stampa d’epoca medievale del giardino dei semplici nell’orto botanico di Padova
Il giardino deve continuare ad avere come base un elemento culturale: entrando in esso dobbiamo poter sentire cultura ed energia viva attraverso la bellezza proposta dal progetto stesso. Le piante aromatiche, officinali ed edibili, sono apprezzate da tutti. Spesso vengono richieste nei giardini per la loro utilità, ma attraverso le molte varietà selezionate dal vivaismo riusciamo a reperire particolari specie con un aspetto molto più ornamentale.
Agastache blue boa
Salvia sclarea turkestanica e nepeta
Tappeto di diverse varietà di Thymus
L’Agastache, chiamata Issopo o Mentha Coreana è ottima per infusi, tisane o cruda nelle insalate. La Salvia Sclarea Turkestanica è favolosa in cucina per farne frittelle anche ripiene ai formaggi, mentre la Nepeta è un ottimo repellente per insetti ed antizanzara. Il timo è un antisettico molto potente, provate quello al limone per autoprodurre sciroppi contro la tosse.
Possiamo progettare un intero giardino ornamentale usando solo questo tipo di piante, potrebbe diventare quasi un gioco, fatto di percorsi olfattivi, tattili e visivi.
Le aromatiche ed i cinque sensi, le officinali e la cultura delle antiche fonti, fatte di storie tramandate di generazione in generazione: quando la nostra nonna ci raccontava delle sue passeggiate da bambina in cerca di erbe assieme alla sua di nonna, che venivano raccolte sia per mangiarle che per curarsi.
Un giardino fatto di storia e tradizioni, ma allo stesso tempo realizzato con le capacità espressive della composizione moderna, in cui nelle aiuole si alternano colori e forme come in quadro ben disegnato, ombreggiate da incredibili alberi che rientrano nel tema del progetto.
Ecco alcuni esempi di alberi con proprietà officinali ed aromatiche, Cinnamomum Camphora, Eucalyptus, Laurus Nobilis, Schinus Molle (falso pepe) o con proprietà officinali come Tillia platyphyllos (infusi per sedare la tosse), Ulmus minor (decotto contro le infiammazioni gravi della cute quali erpes ed eczemi) Juglans Regia o noce comune (proprietà coloranti situate ne mallo dei frutti, ed insetticide nelle foglie). Potrei farvi un elenco infinito di specie adatte ad uso officinale, la mia passione verso le piante nasce proprio da qui.
Questa è la Camphora del mio giardino, un albero che ha una discreta resistenza al gelo; è un sempreverde dal grande valore ornamentale, ed ha un ottima resistenza al secco.
A nord valuteremo bene la posizione e proteggeremo il tronco fin quando la corteccia non sarà passata da verde a marrone. In alto a destra un rametto di Vitex Agnus Castus anch’esso tra gli arbusti officinali e sotto in primo piano delle Echinacea purpurea, le cui proprietà immunostimolanti sono molto usate nei preparati erboristici.
Tra gli arbusti officinali vi sono tutti quelli mediterranei che troviamo in natura, come Myrtus communis, Pistacia lentiscus, Vitex agnus castus, Aloysia triphylla (erba limonina), senza nominare i più comuni tra lavande varie, rosmarini e le salvie.
Pistacia Lentiscus
La Pistacia Lunticus è un arbusto mediterraneo che non teme poi tanto il gelo. Da anni e-gardening lo utilizza come piccolo arbusto da siepe: le sue piccole foglie gli conferiscono un aspetto molto elegante. Le bacche decorative, dall’estate a tutto l’inverno, il suo profumo tipico della macchia mediterranea e la sua resistenza al secco fanno di questo umile arbusto una gran pianta. Anche dal lato erboristico sta avendo una grossa rivalutazione; un tempo ritenuto preziosissimo in forma di olio, molto usato in Sardegna, la sua raccolta ed il suo utilizzo sono stati quasi abbandonati per cause di praticità, sostituendolo con l’olio di oliva. Ora si stanno riscoprendo le sue grandi proprietà e vengono studiati nuovi utilizzi in erboristeria per uso esterno.
Ma se volete andiamo più su verso i monti dove esistono delle aziende che hanno distillerie dove ricavano dal Pino mugo dei prodotti favolosi per tutti i problemi alle alte vie aeree. Vicino Brunico visitai un azienda dove venivano esposte sia le erbe officinali da loro proposte, che un grazioso giardinetto realizzato solo con specie officinali ed aromatiche.
Camion che trasporta pino mugo
Dopo aver quindi disegnato lo schema dell’ossatura del nostro spazio verde usando alberi e arbusti officinali e aromatici, non ci rimane che preparare una lista di erbacee perenni e qualche annuale da disseminare per le aiuole.
La scelta sulle erbe è talmente varia che è facile perdersi e finire a guardare per ore i cataloghi delle aziende vivaistiche, ma con un piano ben studiato, fidatevi, non sarà così!
Riordiniamo le idee su quali siano le nostre necessità primarie, stendiamo una veloce lista di piante a scopo culinario, officinale ed aromatico e poi iniziamo la nostra composizione per altezze, colori e forme.
Certo, non conoscendole tutte può diventare complicato, per questo servono anni di letture, esperienze, scambi e tempo trascorso nelle fiere e nei vivai. In testa ho un catalogo anche se non è mai completo o aggiornato al cento per cento, quindi dopo aver ascoltato i sogni e le esigenze del committente apro quel catalogo che neppure online può esistere e mi metto all’ opera, ed ogni volta è sempre un esperienza nuova che fa crescere me, allo stesso tempo le persone con cui lavoro ed il cliente stesso, tutto per il rispetto e la cultura del verde e non per ultima la sua bellezza!
Adesso però basta con gli spunti, se avrete pazienza di seguirci su Facebook poco alla volta arriveranno altre idee collegate a questo articolo, e come sempre, domande e confronti saranno più che graditi!
Anna