Se c’è un genere di piante che non ha bisogno di presentazioni, queste sono proprio le felci. Tutti, bene o male, sanno cosa siano, anche se in questi anni noto un loro scarso utilizzo nella progettazione di giardini.
Entrare in un tunnel di alberi, con alla base delle felci, è una sensazione che sembra portarci indietro nel tempo; le vibrazioni che queste piante sono in grado di dare sono forti e piene di energia. Sono piante che provengono dal passato, che hanno visto epoche diverse e che spesso le hanno vissute da vere protagoniste. Oggi si tende a dare molta preferenza a piante strutturate, colorate e fiorite, ma le trame delle felci fanno ancora sognare.
Seguite l’evoluzione della nascita della foglia di una felce, giorno dopo giorno: va a srotolarsi ed ad inarcare la schiena con l’eleganza di una ballerina classica. Piano piano l’intera foglia si stende aprendosi e mostrando la sua trama.
Questa incredibile danza, che si ripete per ogni foglia, ci fa sentire la forza e l’energia verde che la terra ci comunica attraverso queste fantastiche piante.
Le Felci sono piante incredibili, se penso che questo è un vegetale ritenuto tra i più antichi, riportato in mille dipinti, relazionato ad epoche in cui il romanticismo lo portava ad inventare storie di magia, leggende e miti, ne sento ancor di più la forza. Sulle Felci si possono leggere davvero tantissime storie per viaggiare nel loro mondo magico.
Le felci che vengono utilizzate in giardino come piante da ombra sono specie più rustiche mentre, in casa, vengono utilizzate le specie tropicali.
In genere richiedono terreni umidi e ricchi, ma alcune specie rustiche hanno una buona resistenza anche al secco. Ho iniziato da qualche anno a fare delle prove per selezionare quelle con basse esigenze idriche.
Per noi di è gardening è importante selezionare piante che abbiano questo requisito, per ovvi motivi di ecosostenibilità.
Tanto per non farvi sentire troppo sicuri delle vostre conoscenze botaniche, ecco qualche piccola distinzione tra le felci rustiche.
Quella con meno esigenze idriche è indubbiamente la Dryopteris, una felce sempreverde, una specie che comprende alcune varietà tra cui la Filix-mas una delle felci da giardino tra le più conosciute.
Altre specie che hanno bisogno di poca acqua sono quelle che in natura vivono nei terreni rocciosi, la Phyllitis scolopendrium, alcuni tipi di Polystichum, la Onoclea sensibilis e la Blechnum.
Poi esiste una fascia intermedia di felci che necessita irrigazioni, ma non più frequenti di una qualsiasi specie da ombra.
Le Athyrium fanno parte della famiglia Dryopteridaceae, diffuse in Europa, Asia e Nord America; le Niponicum presentano colori e forme davvero particolari, qui sotto una cultivar della varietà ‘Pictum’ che porta fronde dalle nervature viola ed al suo fianco una Crispa, con la particolare punta doppia.
Ci sono anche felci piccolissime, come la Ceterach officinarum e l’Asplenium trichomanes, adatte al terreno roccioso, ma coltivabili in ambiente umido.
Infine le felci che hanno alte necessità idriche… ma non avevamo appena detto che e-gardening sostiene l’ecosistema evitando sprechi di acqua?
Useremo le Felci ad alta necessità idrica nelle vicinanze di ambienti umidi, creati da isotopi, laghetti, fontane, dove insomma si viene a creare un ambiente adeguato alla specie, in questa foto vediamo un Blechnum piantato nelle sponde di un biotopo.
E parlando di queste come non ricordare le bellissime Capelvenere viste vicino alle fontane di qualche villa antica che vivono attaccate a rocce o mattoni e sono rigenerate dall’umidità degli schizzi delle fontane o dal semplice scorrere dell’acqua. Possiamo creare in ogni giardino un angolo per le felci, possiamo riprodurre quella forza, quell’energia, la sensazione del passato nell’odierno, un déjà-vu.
Con le trame delle felci torneremo in quel passato romantico o addirittura preistorico, per dare maggior valore al nostro giardino.
Anna