Coltivare un orto fa crescere in noi delle virtù, scatena forze interiori che portano antichi segreti per una vita serena: è così che gesti semplici e ripetitivi diventano un ricco bagaglio per formare un carattere equilibrato. Coltivare un orto è coltivare pazienza, essere lungimiranti sino al momento della raccolta dei frutti del proprio operato.
Dalla terra può nascere di tutto: fiori, nuovi amori, verdure, profumi, amicizie e stupore misto a grandi soddisfazioni. Grazie alla terra non si finisce mai di imparare e quindi di rimanere stupiti di fronte a ciò che la terra può donarci ed in un orto questo è la quotidianità.
L’orto in giardino è quel luogo dove poter sperimentare, divertirsi con i propri figli e mettersi alla prova in modo giocoso e rilassante: un luogo che passa con tanta disinvoltura dall’utile al dilettevole ed è comunque in grado di donarci tutte quelle virtù già citate.
Nell’orto la fatica è sempre regolata da un buon progetto iniziale, dove viene programmato ogni intervento in base alla propria disponibilità di tempo; le capacità, invece, si acquisiscono negli anni.
Sempre più viene richiesto uno spazio in giardino dove poter allestire l’orto, per avere una piccola autoproduzione di frutta e verdura di stagione: si sceglie la zona più soleggiata possibile e di grandezza variabile al proprio desiderio, mantenendo la possibilità di un futuro ampliamento. In questo modo iniziamo a comprendere cos’è la lungimiranza, grazie al supporto di un esperto, il quale sa che – facendo il passo adeguato alla gamba – poi si tenderà a voler proseguire per quel bel sentiero, dove le siepi sono fatte di frutti di bosco e i tappeti colorati sono dati da insalatine tenere e verdi, mentre non potremo più rinunciare al gusto dei dolci pomodori datterini rossi.
Il gusto innanzitutto!
La prima cosa che ci insegna l’orto è a riconoscere la differenza tra i gusti: un pomodoro coltivato in stagione nel proprio orticello non è minimamente paragonabile a quelli che la grande distribuzione propone. Una valida ragione di vita è anche questa: godere del buon cibo. Niente è più sopraffino della sensazione del gusto e l’orto – un assaggio dopo l’altro – ci accompagna a riconoscere la vera degustazione.
L’orto in giardino non ha mai un disegno tradizionale, è una tavola geometrica di precisione ammorbidita dai colori alternati di vegetali di varie tonalità. In orto coltiviamo assieme agli ortaggi anche fiori e piante aromatiche, che aiutano a spezzare le geometrie necessarie ad un ordine indispensabile per la coltivazione degli ortaggi stessi. Le aromatiche sono tantissime, meglio privilegiare quelle che in cucina vengono utilizzate più spesso e di ricordarsi che molte possono essere mescolate nelle aiuole, data la loro bellezza ed utilità nell’attirare insetti utili.
L’orto viene disegnato suddividendolo in varie aiuole pronte ad ospitare le colture che si alterneranno nelle diverse stagioni; per iniziare, oltre alla voglia di coltivare, ci vuole anche una conoscenza base degli ortaggi, la quale crescerà di stagione in stagione, e ogni anno ci sarà il modo di migliorare sul precedente.
L’orto in giardino può essere incluso tra le manutenzioni ordinarie, ma è meglio affidarsi ad un giardiniere esperto se non si ha il tempo o l’esperienza adeguata per seguirlo. Quindi si può avere un orto anche con un aiuto esterno, magari nei momenti in cui ci sono operazioni più specifiche da eseguire (come la preparazione del terreno, l’impianto o determinate semine), invece altre operazioni più semplici dovranno per forza essere a carico del committente, ma saranno sempre adeguate al tempo preventivamente concordato in fase progettuale.
Un aiuto iniziale, un buon progetto e possiamo partire a coltivare ciò che desideriamo.
Le semine sono tra le operazioni più soddisfacenti: vedere spuntare le prime foglie e seguire la crescita è esaltante. Oltretutto, le piantine da orto, essendo di sviluppo annuale, passano da uno stadio all’altro in tempi brevi e questo è incoraggiante e ripagante.
In orto si coltivano le stagioni, si impara che i pomodori sono pronti in estate, le lattughe a primavera, le zucche in autunno. Si scopre che in inverno i radicchi sono colorati di rosa, striati di rosso e verde o sono rossi con il gambo bianco; alcuni cavoli hanno delle colorazioni violacee ed altri hanno le foglie bullate, come il cavolo nero, una specialità della cucina toscana. Grazie all’orto si inizia anche a scoprire che ogni regione ha i suoi ortaggi tipici, come i moltissimi radicchi tipici del Veneto, colture che scoprono la cultura contadina d’Italia.
Immagino quanti dubbi per chi ancora non si è mai messo alla prova con un orto, nonostante magari chissà da quanto lo desidera, ma con un affiancamento adeguato i dubbi si superano e può abbandonarsi al piacere di coltivare, ricordando che tra le famose virtù dell’ortolano vi è la pazienza, determinazione e costanza per arrivare poi a vedere lontano con la lungimiranza. Quando avrete finalmente realizzato il vostro orto, nelle lunghe e difficili giornate lavorative penserete a lui e alle virtù che vi sta insegnando: un passo alla volta e diventerà più leggera anche la vita quotidiana.
Fare orto mi ricorda il gioco degli scacchi, dove le astuzie hanno senso solo grazie alle virtù che si acquisiscono negli anni di esperienza. L’orto diventa un modo di giocare, oltre che con i colori e le forme, anche con le strutture: imparando ad utilizzare i supporti che meglio si sposano con il nostro stile, come le tradizionali canne di bambù, o i tondini di ferro ad arco, molto usati per gli orti sinergici, perché creano linee curve eleganti e poco impattanti visivamente. Il mio consiglio è di evitare reti o fili di plastica visibili.
Un altro gioco che ci stupisce è la coltivazione di qualche elemento raro o un po’ esotico: lo scorso anno ho coltivato un paio di piante di cotone, che, poste al centro dell’orto, sono state un punto di attrazione e bellezza.
Nell’orto i fiori servono per attirare animali o insetti utili, ma alcune specie le possiamo impiegare anche in cucina, come il nasturzio e la calendula, mentre altre danno colore, come i girasoli o la ipomoea arrampicata assieme alle zucche. Non sono solo i fiori a colorare il giardino, ma alcune verdure sono talmente belle e colorate che quasi quasi sono meglio dei fiori, ad esempio la bieta colorata, o il Rumex Sanguineus acetosa, e che dire se ci sbizzarriamo con una collezione di pomodori ciliegino di colori diversi (ne esistono di gialli, rossi ed arancioni), oppure qualcosa di effetto come il pomodoro blu (la varietà Indigo blue beauty è davvero molto saporita).
Le colture da provare in tutte le stagioni sono davvero moltissime, dalle classiche alle più inusuali che vanno ben oltre al confine italiano. Ogni anno c’è la possibilità di cambiare e provarne sempre di nuove, grazie ad un gioco infinito che ci porta dal giardino alla cucina e che ci permette poi di sperimentare nuove doti culinarie, preparando salse di peperoncino e pere, o mettendo sotto conserva la salsa di pomodoro, ma anche preparando vasetti di verdure sott’olio, addirittura utilizzando dei piccoli essiccatori per conservare il sapore dell’estate dei pomodori datterini.
Le virtù si tramutano in soddisfazioni ed allora non si rinuncerà più all’orto.
Anna