Finalmente è arrivato l’autunno, stagione in cui si è abituati a concentrare tutte le attenzioni al cambiamento cromatico delle foglie di alberi e arbusti. Tuttavia, l’autunno in giardino negli ultimi anni ha accolto nuove protagoniste: le ladre di luce, che meglio conosciamo come graminacee. Così all’improvviso arrivano loro a ravvivare la staticità dei fusti: steli e spighe che dal mattino a sera giocano con i raggi del sole, fino a quando lo spettacolo del tramonto si realizza come fossero loro a possedere quella luce dopo averla rubata al sole.
Le loro spighe leggere spezzano, movimentano e risaltano i grandi cuscini di erbacee. Capolini colorati di rosa, viola, giallo (il meno amato nei fiori e più nelle foglie) e bianco, che nell’autunno prende riflessi rosati. Ladre di luce e regine d’ autunno, si illuminano nel momento in cui i fiori del giardino diventano delle macchie di colore passando loro il testimone. Le nebbie in autunno si posano sulle graminacee ed esaltano la loro dote naturale di delicata sofficità, rendendo le stanze del giardino un sogno ovattato e impalpabile. La bruma si posa sulle spighe e il sogno continua fino al gelo.
Ogni pianta in giardino ha il suo tempo ed il suo ruolo e in questo momento bisogna dare il giusto sostegno al cambio scena delle graminacee: dalla nuova composizione ricaviamo un bell’effetto estetico di colori e forme, ma soprattutto un’equilibrata struttura per dare ad ogni stagione la possibilità di godersi ciascun angolo del giardino.
Quando arriverà febbraio quasi tutte le graminacee verranno potate, le erbacee perenni saranno in quiescenza ed in quel momento chi fin ad allora avrà taciuto potrà parlare. Una parola a loro, che in precedenza avevano passato il testimone, ma invece stanno spingendo per rientrare pacatamente nel progetto per la nuova immagine del giardino: le conifere. Le piccole conifere, dette anche conifere nane, inserite nel mixed border hanno più funzioni: alcune in inverno mutano gradualmente e in maniera decisa il loro colore, passando da azzurro a viola, da verde a ruggine, da glauco ad azzurro, da verde scuro a giallo (Juniperus in cultivar golden). Le loro forme sono altrettanto interessanti e le possiamo osservare globose, coniche, piramidali, fastigiate o con rami penduli.
La crescita è piuttosto lenta, tanto che è sempre meglio scegliere esemplari grandi per poter godere di un buon effetto nel breve termine. Sulle conifere insisterò sempre, perché portano equilibrio al terreno, acidificandolo e migliorandone la struttura: questo a sottolineare che la scelta delle piante deve relazionarsi anche alla simbiosi tra le stesse con il terreno. Lo scambio buono porta bene a tutti. Allo stesso modo delle conifere, alcuni arbusti sempreverdi hanno il dono di cambiare colore: il mio preferito è Piracantha Sparkler, le cui piccolissime foglie variegate virano al rosa non appena la temperatura scende allo zero, diventando delle fiamme colorate che tra le fioriture secche di erbacee e graminacee ravviva e porta via quell’apparente malinconia invernale.
Per il nostro giardino dovrebbe essere presa in considerazione anche qualche particolare specie di agrifoglio (Ilex) per le sue bacche, ma soprattutto per la forma della foglia e la colorazione diversa del germoglio, come la Mahonia japonica e le sue bacche blu che emergono tra il fogliame.
Se abbiamo la fortuna di avere un terreno acido, almeno un po’, un’ottima pianta per l’inverno dal gran valore ornamentale è la Pjeris Japonica, sempreverde che nel periodo tra l’inverno e la primavera si veste di nuovi getti rossi. Ecco quindi che i nostri sempreverdi si rivelano essere degli ottimi elementi di struttura ed attirano il nostro sguardo proprio durante l’inverno.
Quando tutto fuori è grigio, ricordatevi che c’è il giardino e lì di colore ne abbiamo sempre.
Anna