Oltre i fiori, dietro alla fretta quotidiana, scorgo emozioni nascoste, timide ad uscire, quasi paurose.
Emozioni che nell’attesa di essere scoperte si erano assopite, accasciate a dormire in qualche angolo al sicuro. Vengono da prima che iniziasse tutto, la scuola, gli amici e i fidanzati. Prima di crescere, guidare, guadagnarsi da vivere e avere dei figli quelle emozioni c’erano già. Erano emozioni che crescevano, bisognose di una guida che le portasse mano nella mano a maturare, ma la vita oggi non ha tempo per aspettare, perché si corre, si corre e basta.
Lasciai la mano e loro rimasero lì in attesa, assopite.
Le questioni quotidiane occupano una bella fetta della giornata e spesso ci fanno arrivare stremati a sera, con la stanchezza che ci porta a cercare una soluzione semplice per rilassarci e un rifugio lontano dal nostro io, per paura di ricadere in pensieri troppo complicati. Eppure dentro di noi c’è un mondo da scoprire: è quel mondo che avevamo iniziato a costruire prima che fuori di noi iniziasse l’azione di “disturbo”. Esiste un luogo sicuro dove si apre un portale per accedere al nostro mondo interno, un luogo che invita ad entrare e iniziare un viaggio importante, introspettivo, alla scoperta di cosa risiede in noi. Dentro il nostro giardino prendiamo quel sentiero che attraversa una natura domestica, in mezzo alla pace delle nostre piante.
Il giardino è da sempre un rifugio dalla vita quotidiana, un luogo a metà tra casa e verde, un limbo sicuro, in cui la resilienza ci porta alla connessione tra uomo e natura: qui inizia il viaggio intorno al mondo che abbiamo dentro. Forse in pochi sanno di progettare il giardino intorno al mondo che gli vive dentro, eppure dopo anni che è stato realizzato ci pensano e si chiedono se la scelta delle piante possa aiutare a vivere meglio i momenti nei quali necessitano di ritrovare sé stessi. I criteri per scegliere le piante giuste sono legati a emozioni primordiali, quelli che io definisco “i ricordi del cuore”. Si sceglie tra specie, colori e forme che ricordano momenti o che riescono a trattenere le sensazioni legate a sogni segreti.
“Sì”, la risposta alla domanda che vi state facendo è “Sì”: un quadro vegetale può aiutare una meditazione che porti alla ricerca della pace interiore. Pensiamo alle sfere degli Allium in primavera, possiamo utilizzare diverse specie ad altezze alternate nei colori bianco, violetto e rosa, ed ecco le bolle di sapone colorate in uno sfondo di Iris barbata, bianche come le nuvole, in un prato di Nigelle azzurre come il cielo.
Ecco come, usando tre sole piante, ho creato un’illusione che riporta i ricordi di un adulto in un parco giochi della sua amata infanzia, quando i pensieri scappavano in alto, leggeri come palloncini, e sognava di volare via lontano.
Le piante in una progettazione così ambiziosa diventano un gioco o una sfida, perché da fuori tutto sembra semplice, ma un buon progetto è frutto di fantasie e di anni di pratica, ma anche di idee che sviluppano altre idee, fino al punto di capire che non c’è mai fine alla conoscenza quando si lavora giocando con la natura.
Creare un viaggio per un’altra persona non è semplice, in alcuni casi significa instaurare una complicità con chi timidamente chiede un semplice verde, per un tocco armonioso all’abitazione, senza aver pensato alla possibilità che un giorno quella stanza verde possa diventare necessaria alla propria persona. Bisogna riuscire a trasmettere questa consapevolezza al committente che non si aspetta tutto questo: un progetto non va presentato e basta, ma è necessario condividerne le scelte, dal momento che non sarà lo specchio di un mondo di chi l’ha progettato, ma di chi lo vivrà.
Qualsiasi stagione deve poterci avvolgere e cullare, tanto che sono certa che le piante in grado di dare sempre meno sono i sempreverdi e quelle che fioriscono troppo a lungo.
Le specie troppo ordinate o che mantengono lo stesso aspetto per un lungo periodo non ci fanno apprezzare lo scorrere del tempo e il cambio delle stagioni, ci allontanano dal concetto base “nasce, cresce, muore”, dal quale possiamo trarre apprezzamenti e conclusioni sui cambiamenti che la vita ci propone attraversandola, perché niente è immobile.
Quindi, le piante statiche avranno solo funzione di supporto e rinforzo per l’intera scena, mentre la dinamicità si otterrà attraverso l’arrivo di nuova vita, come tanti bellissimi insetti diversi, tutti da osservare con profondo piacere.
Un punto di gran interesse in questo contesto è l’acqua, quindi, piante acquatiche, giochi e specchi d’acqua attireranno innumerevoli insetti interessanti, come farfalle e libellule. Un cielo che si specchia nell’acqua, come il nostro mondo interno che si specchia nel giardino, è un riflesso e allo stesso tempo una realtà a cui noi possiamo dare un senso.
Tanto è importante il movimento quanto lo è l’immobilità: quando si cerca la giusta pace per raggiungere l’equilibrio in noi, talvolta degli elementi topiari possono essere quello che cerchiamo. Un gioco di sfere di bossi, o delle alternanze tra colonne verdi, come Taxus baccata fastigiata, e conifere compatte, come Picea nidiformis, potrebbero essere un angolo utile per spezzare dei momenti di colore che in alcuni casi potrebbero darci l’idea di essere eccessivi.
Il giardino è un ecosistema e la casa di molti esseri viventi, noi possiamo entrare a farne parte e cullarci in esso realizzando così la connessione giusta per capire meglio la vita.
Anna