Venerdì 25 marzo 2022 presso l’auditorium Mainardi del Campus di Via Torino a Mestre, sede del polo scientifico cafoscarino, si è svolto l’evento conclusivo sull’implementazione del progetto Life Redune nelle aree interessate della costa veneta, in particolare i SIC (siti di interesse comunitario) della Laguna di Caorle, della Laguna del Mort e Pinete di Eraclea, della Penisola di Cavallino e Bosco Nordio.
Al convegno hanno partecipato gli istituti di ricerca coinvolti e diversi stakeholder provenienti anche dal comparto turistico; i ricercatori hanno esposto i dati afferenti al proprio settore scientifico in un’ottica multidisciplinare. Altri enti come comuni e associazioni hanno portato la loro testimonianza sulle azioni intraprese a favore della protezione degli habitat dunali.
La giornata è stata intensa e sono davvero molte le conoscenze condivise e gli stimoli ricevuti dalle esposizioni che si sono succedute durante l’arco della giornata. Gli ambiti dunali hanno subito nel corso degli anni una forte pressione antropica ma sono un elemento indispensabile per la protezione degli ambienti litoranei dalle mareggiate e per la preservazione della biodiversità locale.
Come possono convivere habitat dunali e attività turistiche ricettive?
Un equilibrio è possibile e parte dalla conoscenza di cosa sia una duna e di come vada preservata: le dune si stabilizzano grazie all’azione ancorante delle piante psammofile – una tra tutte, la Stipa veneta – che le abitano ed hanno bisogno per un corretto sviluppo di essere protette dall’invasione di specie aliene e dal calpestio continuo.
Tra i punti di vista ascoltati di particolare interesse il concetto della duna come infrastruttura verde da gestire in modo integrato. Il cambio di paradigma consiste nel vedere le dune, ma sono concetti estendibili, come beni da proteggere ma anche come servizi ecosistemici, ovvero risorse naturali che svolgono un azione utile all’uomo ed economicamente quantificabile (PES). Nel caso delle dune si parla di molteplici servizi: difesa dalle mareggiate, barriera contro il cuneo salino e valore paesaggistico.
Life Redune ha lavorato in partnership con la regione Veneto anche sul coinvolgimento degli operatori economici del comparto turistico nella gestione degli ambiti dunali (strutture turistico-ricettive, in particolare stazioni balneari), tramite la divulgazione di informazioni e la formazione del personale sulla corretta fruizione delle dune. Nella strategia di coinvolgimento si inserisce anche il consolidamento dell’impegno alla gestione sostenibile delle spiagge che richiede particolare attenzione alle operazioni di pulizia e preparazione e alla progettazione oculata di camminamenti e vie di passaggio che andrebbero ridotte il più possibile.
Il consolidamento delle dune è dato dalle piante psammofile, che svolgono un’azione di ancoraggio e trattengono la sabbia proveniente dalla spiaggia. La diffusione della Oenothera stucchii, una pianta alloctona invasiva che attenta la crescita della flora tipica dell’ambito dunale, ovvero Fumana procumbens, Convolvulus soldanella, Cakile maritima, Medicago marina e la Stipa veneta (pianta autoctona del litorale veneto e friulano), è stata contrastata dall’eradicazione svolta dagli operatori coinvolti. Conseguentemente si è proceduto alla piantumazione di piantine di Stipa veneta prodotte da seme nei vivai di Veneto Agricoltura, altro partner strategico del progetto.
È interessante notare come le piante siano sempre più utilizzate come ingegneria naturalistica, elemento antierosivo e di consolidamento. Da qui il ruolo importantissimo della flora e la necessità di fondere conoscenze tecnologiche ed ecologiche per soluzioni sempre più ecosostenibili.
E-gardening partecipa tramite manutenzione specializzata ad un altro progetto realizzato in sito Natura 2000: si tratta della rinaturalizzazione degli ambiti boschivi del Marina di Venezia Camping Village, a Cavallino Treporti (VE). Vi invitiamo ad approfondire qui.