1- Buongiorno Dott.ssa Funes, ci può raccontare in cosa consiste il progetto di rinaturalizzazione in atto nelle superfici a bosco del Marina di Venezia Camping Village?
Il Marina di Venezia si estende lungo la fascia costiera della penisola di Cavallino Treporti e presenta, a est e a ovest dell’area turistico ricettiva, una superficie a bosco che si aggira sui 5 ha. Tali superfici, nate come pineta artificiale, erano un tempo fruibili dagli ospiti del campeggio solo per brevi tratti in quanto di difficile gestione per l’intensità di impianto e l’elevata presenza di infestanti arbustive e lianose. Nel 2011, quando ci siamo resi conto che vi era la possibilità di accedere a dei finanziamenti comunitari, all’interno del PSR della Regione Veneto, e che tra le misure forestali del bando ve ne era una che faceva proprio al caso nostro, ci siamo dati da fare e presentato domanda di ammissibilità. L’occasione era quella di mettere in atto degli interventi mirati al miglioramento boschivo e alla prevenzione incendi.
2- Quali sono gli step che hanno portato alla rinaturalizzazione di queste aree?
Siamo partiti nel 2012, un grande lavoro iniziale e la costanza di intervenire ogni anno con la corretta manutenzione finalizzata alla rinaturalizzazione dei popolamenti forestali anche con la creazione di radure a vegetazione erbacea e arbustiva di interesse naturalistico.
Il primo passo è stato quello di ridurre la componente infestante arborea, arbustiva e lianosa, sempre nel rispetto del sottobosco, e a seguire il diradamento della popolazione a pino domestico (Pinus pinea) per favore il rinnovo di leccio (Quercus ilex) e altre latifoglie autoctone nonché per la prevenzione incendi. In alcune aree è stata inoltre prevista la messa a dimora di piantine forestale e in altre la spalcatura di pini con asportazione del secco.
Nel ripopolamento oltre al leccio tra le specie impiegate si annoverano tra le specie arboree orniello e farnia mentre tra le specie arbustive fillirea e ginepro; già presenti nel sottobosco Asparagus acutifolius (asparago selvatico) e Schoenus nigricans (giunco nero). New entry di novembre 2021 la messa a dimora di 50 piantine di Gentiana pneumonanthe (genziana mettimborsa ) una specie rara.. Più a sud in corrispondenza delle radure si ritrova il tortulo-scabioseto, caratteristico delle dune costiere fisse a vegetazione erbacea.
3- In cosa consiste la manutenzione dell’area boschiva e perché è importante per l’ecosistema litoraneo?
Dicevo prima che il risultato finora ottenuto deriva da una corretta gestione dei boschi che impone l’intervento di personale qualificato in grado di rispettare i rinnovi di specie tipiche dell’orno-lecceta e di contrastare la presenza di specie aliene infestanti quali rovo, Amorpha fruticosa (falso indaco) e Oenotera biennis (enagra comune). Operazioni di pulizia eseguite con mezzi manuali al fine di tutelare l’ambiente bosco (suolo, vegetazione, fauna, …) e allontanamento del materiale legnoso risultante dagli interventi.
Da considerare che la manutenzione tiene conto del potenziale pirologico della vegetazione presente e l’incolumità dei fruitori lungo i percorsi. Le superfici a bosco si trovano all’interno del Sito Natura 2000 SIC IT 3250003 “Penisola del Cavallino: biotopi litoranei” e da qui l’importanza di conservare e incrementare la biodiversità di questi habitat che ospitano specie vegetali e animali proprie degli ambienti dunali e retrodunali del litorale.
4- Che sensazioni suscita negli ospiti l’ambito boschivo del Marina Camping Village? Ci sono dei percorsi fruibili dai visitatori?
La sensazione è quella di immergersi nella natura. C’è comunque ancora da lavorare in tal senso per far capire al visitatore la complessità dell’ecosistema bosco che si discosta da quella che è la realtà del campeggio sebbene immersa nel verde. All’interno delle due aree a bosco sono stati tracciati dei percorsi, seguendo la conformazione naturale del popolamento, che sono stati delimitati da fusti legnosi di recupero e consentono agli ospiti del campeggio di godere dell’ambiente naturale nel rispetto di una corretta fruizione turistica e di conservazione dei luoghi. Lungo il percorso sono stati anche posti alcuni cartelli con immagini che aiutano il visitatore a poter riconoscere le specie arboree maggiormente diffuse (PSR Investimenti forestali non produttivi – Miglioramenti paesaggistico ambientali).
5- Il modello Marina di Venezia è replicabile da altre parti del nostro litorale?
Certo, la vegetazione che caratterizza i boschi litoranei del Cavallino Treporti deriva principalmente dagli impianti di pino domestico e in misura minore da pino marittimo degli anni 50 del secolo scorso, accompagnato da pioppo bianco e verso il mare da pioppo cipressino impiegato come frangivento. Se riduciamo il pino altre specie autoctone si possono affrancare, da seme o attraverso la messa a dimora di piantine forestali, con la formazione di popolamenti naturali tipici degli ambienti litoranei.
Serve crederci, mettere in bilancio che i costi per un miglioramento boschivo e successiva gestione possono rientrare nel tempo. Un riconoscimento per la conservazione della biodiversità che se amplificato su tutto il litorale porterebbe l’intero comune di Cavallino Treporti a un riconoscimento per la salvaguardia del litorale veneto.
Ringraziamenti: al Direttore Ing. M. Mainardi e gli Amministratori Signora E. Canale e Dott. P. Bertolini del Marina di Venezia che hanno sostenuto questo ambizioso progetto fin dall’inizio, ai colleghi Dott. For. W. Boschiero e A. Casarin dei Servizi Forestali della Regione Veneto che mi hanno guidato lungo il percorso e a Ecosistem, che con dedizione e professionalità, ha reso possibile tutto ciò.