La progettazione dei giardini è un lavoro sempre più richiesto, indipendentemente che si tratti di grandi città o paesi di provincia, di grandi prati o piccoli scoperti: degli esterni ben curati, ordinati e che rispecchino la propria personalità sono ormai un must.
Se volessimo parlare di veri e propri trend del verde per il 2024, dovremmo focalizzarci sugli arredi, in quanto la scelta delle piante continua a portare avanti una tendenza iniziata diversi anni fa: ritrovare la bellezza della natura spontanea.
La natura ci chiede che i giardini siano sostenibili, per via di una crescente consapevolezza dell’importanza di ridurne l’impatto ambientale. Quindi, per ottimizzare l’uso dell’acqua il prato non è più all’inglese, ma si preferiscono soluzioni che offrano delle distese più morbide, magari fiorite, che richiedono delle tosature e delle irrigazioni meno frequenti. Le piante sono locali e native, talvolta endemiche, le quali, essendosi adattate alle condizioni ambientali locali, richiedono meno acqua, fertilizzanti e pesticidi rispetto alle specie esotiche. In generale, queste piante riducono la necessità di manutenzione nel tempo e promuovono la biodiversità locale, attirando insetti impollinatori e piccoli animali selvatici. I materiali sono ecocompatibili e riciclabili, quindi si prediligono la pietra naturale (ciottoli, granulati, palladiana, mattoni) e il legno, la pacciamatura meglio se organica utilizzando la juta o il feltro di cocco.
Lo scopo è promuovere il benessere dell’ecosistema, il quale di riflesso va a migliorare anche il benessere delle persone: non stiamo parlando di una vera e propria natura selvatica, ma di una natura “controllata”, come ci insegna il famoso garden designer olandese Piet Oudolf, leader del movimento “New Perennial”, il principio è appunto quello di utilizzare piante perenni, molte auto-seminanti, riproducendo quanto avviene in natura per ottenere giardini che di anno in anno crescono, maturano e migliorano. L’importante è che ci sia sempre una corretta e attenta manutenzione, perché un giardino privo delle giuste attenzioni è un giardino abbandonato, nel quale si hanno piante che con forza si impongono su altre, influenzando negativamente l’armonia e l’estetica.
Questi giardini dall’aurea volutamente selvaggia ricordano le tele del pittore impressionista francese Claude Monet: distese ricche di colori e forme armoniose avvolgono le persone e le cose, così che la natura diventa la vera protagonista del dipinto. Oudolf, come Monet, nei suoi progetti scrive la sua sinfonia di colori, orchestrando aree e punti del giardino mediante composizioni originali di piante e fiori. Tali composizioni spesso risultano inusuali, in quanto vengono accostate specie endemiche a graminacee ornamentali in cultivar nuovi o rari, ma ciò che li caratterizza maggiormente, è che questi giardini sono in continuo divenire: in parte per via delle auto-seminanti, in altra parte perché capita che certe piante muoiano e quindi vanno sostituite, oppure altre si espandono troppo e quindi vanno contenute. Il tutto dipende tanto da come questi giardini vengono manutenuti: per controllare la natura selvaggia ci vuole una grande disciplina!
L’Italia è fra i paesi più densamente popolati in Europa: nel 2020 erano stati stimati 196 abitanti per km², rispetto a una media Europea di circa 115, ma analizzando le città più importanti si hanno numeri ben diversi: Roma 9.000 ab./km², Napoli 8.566 ab./km², Milano 7.520 ab./km², Torino 6.492 ab./km². Questi dati servono a sottolineare l’importanza di realizzare e riqualificare il verde, soprattutto quello urbano, che vede impegnate tanto le amministrazioni comunali quanto i privati, per creare dei piccoli polmoni verdi a beneficio dell’intero ecosistema. È sempre più forte la domanda di spazi verdi accessibili e multifunzionali: parchi urbani, giardini comunitari, orti urbani e tetti verdi, che non solo offrono un’oasi di natura in città, ma – se ben progettati – possono anche svolgere funzioni come la gestione delle acque piovane, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e la promozione della biodiversità. Inoltre, sempre più spesso queste aree verdi vengono concepite come veri e propri giardini per il benessere con spazi dedicati e pensati per la meditazione, lo yoga, il relax, spesso inclusivi di percorsi sensoriali incorniciati da piante con proprietà calmanti e purificanti dell’aria.
Un altro trend che si sta affermando sempre più, soprattutto a livello urbano, è il giardino alimentare. Questo modello affonda le radici sulla nostra tradizione contadina dove il cibo è genuino, ha una propria stagionalità che ne determina la presenza e il gusto, ma soprattutto genera un senso di appagamento dato dal fatto di essere stati in grado di seminare e prendersi cura della pianta fino al raggiungimento della piena maturazione dei suoi frutti, diventati un piatto da portare con orgoglio a tavola. Il rinnovato interesse per l’autosufficienza alimentare e la produzione locale si riflette nella progettazione di giardini che integrano piccoli orti, frutteti e angoli di erbe aromatiche.
In conclusione, per il 2024 continueremo a percorrere il trend della sostenibilità nella realizzazione e riqualificazione delle aree verdi, progettando giardini che favoriscano l’incontro e lo scambio sociale tra i membri della comunità e promuovano un senso di appartenenza e solidarietà. Continueremo a proporre materiali naturali e forme morbide e accoglienti per creare ambienti confortevoli e invitanti per ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente circostante, per promuovere la sostenibilità e per conservare le risorse naturali, offrendo habitat e alimenti per una grande varietà di specie vegetali e animali, in primis gli insetti pronubi.
In questo modo, i nostri giardini diventano veri e propri ecosistemi in equilibrio, riflettendo il nostro impegno per un ambiente sano, sostenibile ed esteticamente attraente.