La potatura in altezza è una pratica essenziale nella gestione del verde urbano e privato, che richiede un bel bagaglio di competenze specifiche, attenzione alla sicurezza e rispetto per l’ambiente. Che si tratti di arbusti ornamentali di un parco cittadino, di alberi monumentali di un giardino storico, o di comuni alberi ad alto fusto disposti l’uno dopo l’altro per chilometri lungo le strade, la potatura in altezza non è solo un’operazione estetica, ma anche una necessità per garantire la salute delle piante e la sicurezza delle persone.
In questo articolo, esploreremo le tecniche più efficaci per la potatura in altezza, l’importanza della sicurezza e i principali corsi di formazione necessari per chi desidera specializzarsi in questo settore.
Per prima cosa, bisogna chiarire perché la potatura in altezza è importante. Le risposte sono molteplici, ma iniziamo da quella fondamentale, ovvero garantire e mantenere la sicurezza: rimuovere rami secchi, malati o danneggiati non solo previene la diffusione di malattie e favorisce una crescita equilibrata, ma soprattutto riduce il rischio di caduta di rami, proteggendo le persone e i veicoli che transitano sotto la chioma. Con il tempo o a seguito di eventi atmosferici, infatti, i rami compromessi possono staccarsi, creando situazioni di pericolo.
Un secondo motivo riguarda l’estetica, in quanto una potatura corretta valorizza la forma naturale dell’albero, contribuendo alla bellezza del paesaggio. Tuttavia, questa pratica richiede un approccio professionale, perché, aldilà delle difficoltà dovute all’altezza, bisogna avere coscienza di dove e quanto potare, al fine di evitare tagli sbagliati o esagerati, che mettono a rischio la crescita e la salute delle piante.
La prima cosa che un giardiniere professionista fa è la valutazione dell’altezza e della stabilità dell’albero, dalla quale dipende la scelta delle attrezzature da utilizzare. Saper scegliere il metodo giusto e gli strumenti adeguati è fondamentale per l’ottimale riuscita delle potature e della crescita dell’albero nel tempo. Potare in sicurezza e con cura significa tenere a mente sempre il rispetto per la pianta e la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente circostante.
La potatura in altezza viene svolta principalmente in due modi:
- Piattaforme Aeree (PLE): l’uso di cestelli elevatori è indicato per interventi su alberi di grandi dimensioni o in aree urbane dove la sicurezza è prioritaria.
- Tree Climbing: una metodologia che consente di lavorare all’interno della chioma e di raggiungere i rami più difficili utilizzando solo funi e imbraghi. Viene eseguita dove gli operatori per mezzo di PLE non riescono ad eseguire le operazioni di taglio.
Quando si pota è sempre meglio prediligere metodologie e tecniche di taglio mirato. Ogni taglio genera una ferita, che può diventare veicolo di organismi patogeni e minare la salute dell’albero, per questo bisogna potare sempre nel modo corretto prediligendo i tagli piccoli. Vale la regola del “chi va piano va sano e va lontano”: evitare tagli netti e massivi, ma favorire piccoli tagli per togliere l’eccesso, così che la pianta possa reagire “cicatrizzando” le ferite senza troppi sforzi né energie.
Le chiome vanno controllate ogni anno, eliminando i rami che si incrociano con altri o che crescono parallelamente o verso l’interno. Contemporaneamente, si vanno ad individuare i rami secchi, ammalati o pericolanti: in questo caso, i tagli più importanti sono accettati, perché ne va della sicurezza dell’albero e delle persone. Lo strumento più utilizzato è la forbice per potatura elettrica, mentre la sega a motore si utilizza solo per rami di grosso diametro, e richiede grande esperienza e attenzione per evitare danni alla pianta.
In più di vent’anni di esperienza, abbiamo praticato e visto innumerevoli potature, pertanto, grazie all’esperienza accumulata, possiamo riportare i seguenti errori più comuni. Al primissimo posto c’è la cimatura per contenere l’altezza, che significa tagliare la parte apicale della pianta per ridurne le dimensioni. Questa azione non fa che peggiorare la situazione, perché stimola la pianta a produrre nuovi piccoli rami, ottenendo un effetto “candelabro” che riempie la cima della chioma e ne svuota la base, creando una disarmonia. Un altro errore molto comune è quello di lasciare crescere troppo i rami in altezza, il che comporta un accumularsi della vegetazione sulla parte alta della chioma, con un impoverimento di quella bassa. Un altro grave errore è lasciare uno “sperone”, ovvero un moncone che esce dal ramo: il tessuto del colletto non riesce a raggiungere la parte tagliata e quindi a formare il callo di cicatrizzazione, con la conseguente esposizione della pianta ad agenti patogeni. Anche impostare la pianta da giovane è fondamentale, perché così può crescere sana e con una forma armoniosa, necessitando quindi meno interventi nel futuro.
Nonostante gli sforzi compiuti per diffondere le corrette pratiche di potatura stiano portando i loro frutti, in alcune aziende persistono ancora abitudini dannose, come le capitozzature. Questa pratica consiste nella rimozione totale della chioma dell’albero, risparmiando solo il tronco e il ramo principale. Tuttavia, si tratta di una “non tecnica” che provoca un forte stress alla pianta, la quale reagisce generando rapidamente numerosi rami deboli e malformati, pur di riprendere la capacità di fotosintesi. Purtroppo, ci siamo abituati a vedere alberi mutilati, privati di ogni ramo, tanto che ormai facciamo fatica a distinguere un albero sano da uno danneggiato. Ci siamo quasi convinti che la mostruosità di queste piante sia normale, perché fiduciosi delle conoscenze e dell’esperienza di chi ha messo le mani su quegli alberi, ma per fortuna i tempi si evolvono, e allo stesso modo le coscienze delle persone hanno sempre più bisogno che si rispetti l’ambiente.
La potatura in altezza è un’attività rischiosa, sia per chi la esegue che per le persone nelle vicinanze, motivo per cui è essenziale adottare una serie di misure preventive per garantire la sicurezza di tutti gli operatori. I principali accorgimenti da tenere in considerazione sono:
- Ispezione preliminare: Prima di intraprendere qualsiasi intervento, vanno esaminate attentamente le condizioni dell’albero, del terreno e dell’ambiente circostante. Questa valutazione permette di identificare potenziali pericoli, come rami instabili, presenza di ostacoli sul terreno o condizioni atmosferiche avverse che potrebbero compromettere la sicurezza dell’operazione;
- Dispositivi di protezione individuale (DPI): L’uso dei DPI, come caschi protettivi, imbragature, guanti e scarpe antinfortunistiche è obbligatorio. Tali dispostivi sono indispensabili per chi lavora in quota, poiché proteggono da cadute, lesioni e impatti con attrezzi o rami.
- Segnaletica verticale e delimitazione: In ambito pubblico, è imprescindibile delimitare e segnalare adeguatamente la zona di lavoro. L’uso di barriere fisiche e cartelli di avviso è obbligatorio per ridurre rischio di incidenti, così che passanti e veicoli non accedano accidentalmente alla zona interessata ai lavori.
Per poter svolgere attività di potatura in altezza è necessario seguire una serie di corsi specifici che preparino gli operatori sia agli aspetti tecnici della potatura che alla gestione dei rischi legati al lavoro in quota. In generale, occorre combinare competenze in tecniche arboricole con una solida formazione sulla sicurezza sul lavoro. I principali corsi richiesti sono:
- corso di formazione per lavori in quota (lavori in altezza)
- corso per addetti all’uso di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE)
- corso di protezione dalle cadute (PPE)
- corso per l’utilizzo della motosega
- corso di formazione dei lavoratori sulla sicurezza (Dlgs 81/08)
Ogni corso deve essere svolto da enti formatori accreditati e rilasciare attestati riconosciuti, in modo da garantire la preparazione e l’affidabilità del lavoratore.
In conclusione, la potatura in altezza è un’arte che unisce competenza tecnica, rispetto per la natura e attenzione alla sicurezza. Affidarsi a professionisti qualificati e adottare le giuste tecniche non solo garantisce la salute degli alberi e la sicurezza delle persone, ma contribuisce anche a preservare e valorizzare il nostro patrimonio verde. La formazione continua e la diffusione di buone pratiche sono essenziali per contrastare interventi errati e dannosi, promuovendo una cultura del verde sostenibile e consapevole, perché solo così potremo garantire alle generazioni future paesaggi armoniosi e alberi sani, in grado di offrire ombra, ossigeno e bellezza per molti anni a venire.